Da alcuni giorni il ‘gigante’ e’ ormeggiato al porto dopo essere stato a Miami, Cancun, Galapagos, Polinesia francese, Brisbane, Hong Kong, Singapore, Bombay, Abu Dhabi e tanti altri posti famosi.
Ha girato tutto il mondo, oltre sessantamila chilometri, senza consumare un litro di carburante. Il suo segreto e’ evidente: una terrazza sul mare fatta di 537 metri quadrati di pannelli solari.
Il nome arriva dal capolavoro di J.R.R. Tolkien ‘Il signore degli anelli’: Turanor significa ”potere del sole”. E naturalmente c’e’ anche di mezzo Jules Verne e il suo ”Giro del mondo in ottanta giorni”. Un tour – la prossima tappa sara’ Malta – che il capitano Eric Dumont, francese, sta compiendo per lanciare un messaggio: ”Il sole – spiega dalla terrazzina a pochi metri dalla sala di comando – e’ un’energia pulita e illimitata. Da marinaio ho fatto il giro del mondo cinque volte.
Ma con la Turanor e’ stato davvero fantastico navigare accanto a balene e delfini in perfetta armonia con tutto cio’ che ci circondava”.
La missione e’ quella di far conoscere l’alternativa: viaggiare in mare senza combustibili fossili e’ possibile e sabato, spiega, ”chi vorra’ potra’ salire a bordo dell’ imbarcazione per vedere da vicino che cosa stiamo facendo”. Un progetto che nasce lontano dal mare, in Svizzera, a Yverdon-les-Bains, localita’ turistica affacciata sul lago di Neuchatel. Un’idea di Raphael Domjan, poi aiutata e sostenuta da un team di fisici, ingegneri, costruttori e marinai.
Il bilancio del giro del mondo e’ 52 attracchi, 28 stati visitati, 3 oceani solcati, 11 mari attraversati, 60.006 km percorsi e zero carburante consumato. (ANSA).