Non era mai successo che l’Istat correggesse in positivo le previsioni del Governo. E’ successo quest’anno. Come ogni primo marzo, l’Istituto centrale di statistica fornisce i dati (concordati con Eurostat, l’Istat europea) sulla finanza pubblica dell’anno precedente.
Nel 2010, il prodotto interno lordo è cresciuto dell’1,3%, contro una previsione dell’1,1%. Il rapporto deficit/Pil si è fermato al 4,6% contro una stima del governo del 5%. Riguardo al rapporto deficit/Pil, l’Istat ha rivisto in rialzo quello del 2009 portandolo al 5,4%, ne consegue che il dato dello scorso anno non solo segna un miglioramento rispetto alle stime del Ministero dell’Economia dello 0,4%; ma segna anche un recupero di quasi un punto di Pil fra il 2009 ed il 2010.
“Con la bussola giusta, con i piedi per terra, un passo dopo l’altro, gli italiani e l’Italia stanno andando nella giusta direzione”, ha commentato Giulio Tremonti. Ed ha aggiunto: “I buoni risultati di oggi sono la conseguenza dei buoni principi di sempre. Non abbiamo inseguito le mode passeggere, ma perseguito il bene comune”.
Una conferma viene dal dato sulla pressione fiscale. E’ diminuita dal 43,1% al 42,6%. Tra l’altro un calo della pressione fiscale di cinque punti decimali corrisponde ad una flessione del 12%. Un risultato di non poco conto, considerata la congiuntura economica e che trova rari fenomeni analoghi in Europa. I dati dell’Istituto di statistica certificano come l’azione del Governo sul fronte del risanamento della finanza pubblica stia producendo gli effetti attesi e senza mettere le mani nelle tasche degli italiani.
