“Mai più vittime della ‘ndrangheta”. Così si è espresso Papa Francesco, nella visita all’interno del carcere di Castrovillari. Si rivolge alle istituzioni, affinché riescano nell’impresa di reinserire nella società i criminali, per il bene loro e per quello della cittadinanza. Ha salutato uno per uno i detenuti del carcere e ha incontrato il papà e le due nonne di Cocò Campolongo, il bambino di tre anni ucciso a Cassano all’Ionio. Il Santo Padre ha espresso vicinanza alla mamma del bimbo ucciso, che ha pregato e sta pregando molto per Cocò e per tutti i bambini vittima di questa sofferenza.
(twitter.com)
Il monito di Papa Francesco alle istituzioni, per contrastare al meglio la ‘ndrangheta. Le istituzioni devono impegnarsi “all’effettivo reinserimento” nella società di chi sta espiando la pena perché “quando questa finalità viene trascurata, l’esecuzione della pena degrada a uno strumento di sola punizione e ritorsione sociale, a sua volta dannoso per l’individuo e per la società”, è il monito di Bergoglio nel corso della visita ai detenuti nel carcere di Castrovillari, prima tappa del breve ma intenso viaggio a Cassano all’ionio. “Il primo gesto della mia visita pastorale è l’incontro con voi detenuti e voi operatori della Casa circondariale di Castrovillari. In questo modo – ha sottolineato il Pontefice – vorrei esprimere la vicinanza del Papa e della Chiesa a ogni uomo e ogni donna che si trova in carcere, in ogni parte del mondo. E l’auspicio: “Auguro a ciascuno di voi che questo tempo di detenzione non vada perduto, ma possa essere un tempo prezioso, durante il quale chiedere e ottenere da Dio questa grazia. Così facendo contribuirete a rendere migliori prima di tutto voi stessi, ma nello stesso tempo anche la comunità, perché, nel bene e nel male, le nostre azioni influiscono sugli altri e su tutta la famiglia umana”.
Centinaia i fedeli si sono radunati molto presto nei pressi del carcere. Tra i detenuti oltre a Nicola Campolongo, il padre di Cocò, il bambino di tre anni ucciso e bruciato a Cassano allo Jonio, c’è anche Dudu Nelus, il romeno 27enne accusato di essere il responsabile dell’omicidio di don Lazzaro, il sacerdote ucciso sempre a Cassano nei mesi scorsi.
Il programma del viaggio in Calabria. Bergoglio era partito in elicottero dal Vaticano, poco prima delle 8 di questa mattina. Un visita pastorale dal motto: ‘Vengo per chiedere scusa’. La frase fa riferimento a quanto scritto dal Papa nella lettera inviata ai fedeli locali per la nomina di monsignor Galatino. Seconda tappa della visita Cassano all’Ionio, dove il Pontefice – giunto in elicottero al campo sportivo – è stato accolto dal sindaco Gianni Papasso. Ha salutato migliaia di bambini che lo aspettavano sugli spalti. ‘Papa Francesco uno di noi’, è stato il coro festante con cui i più piccoli hanno accolto il Pontefice. Dagli spalti, accanto alle bandiere bianche e gialle, è stata sventolata una bandiera dell’Argentina. Il Papa l’ha vista e l’ha indicata in segno di approvazione. Quindi è salito sulla Papa mobile e si è diretto verso l’hospice “San Giuseppe Moscati”, dove si trovano i malati terminali. Alle 14.30, così, Bergoglio è andato a far visita agli anziani di una casa di cura. Ed in questo momento si sta dirigendo verso Sibari, dove alle 16.30 celebrerà la messa.
(adnkronos.com)