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Calcio, diritti tv: perquisizioni nelle sede di alcune società di A e B. Indagati Preziosi, Lotito e Paparesta

Creato il 13 ottobre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

“La nostra azienda non è ufficialmente sotto inchiesta. La procura di Milano ha aperto un’indagine a carico di Marco Bogarelli, Giuseppe Ciocchetti e Andrea Locatelli nostri manager”. Questo il senso di una dichiarazione di Infront sugli sviluppi giudiziari dell’inchiesta sui diritti tv. Infront rileva poi che “non ha e non ha mai intrattenuto alcun rapporto con la società svizzera di consulenza Tax & Finance e/o con Andrea Baroni”. Perquisizione negli uffici di alcune società di calcio di serie A e B. Indagati Preziosi, Lotito e Paparesta.

(sportlive.it)

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Questa la nota diffusa da Infront stamattina. “Confermiamo che venerdì scorso, 9 ottobre 2015, la Procura di Milano ha aperto un’indagine a carico di Marco Bogarelli, Giuseppe Ciocchetti e Andrea Locatelli, manager di Infront Italy, relativa a una presunta contribuzione per inappropriate pratiche finanziarie nei confronti di due squadre Italiane di calcio e per una presunta turbativa del processo amministrativo dell’asta di assegnazione dei diritti TV della Lega Serie A per il periodo 2015/2018″. Infront -si legge nella nota “in qualità di azienda non è ufficialmente sotto inchiesta per le suddette questioni. Infront e il suo management locale stanno collaborando con le autorità al fine di dimostrare la correttezza dell’operato dei manager della società. Infront non ha e non ha mai intrattenuto alcun rapporto con la società svizzera di consulenza Tax & Finance e/o con Andrea Baroni”.

Gli indagati per le presunte irregolarità nell’assegnazione dei diritti tv del calcio. Nel filone dell’inchiesta della Procura di Milano che riguarda le presunte irregolarità nell’assegnazione dei diritti tv del calcio avvenuti la scorsa primavera, tra gli indagati per l’ipotesi di ostacolo all’attività di vigilanza della Covisoc, la Commissione per la vigilanza e il controllo delle società di calcio, il presidente del Bari Gianluca Paparesta, del Genoa Enrico Preziosi e anche Claudio Lotito, presidente della Lazio e componente del Consiglio federale della Figc. Lo scrive oggi il Corriere della Sera in riferimento ai presunti ritocchi al rialzo dei bilanci della società tramite operazioni finanziarie anche strutturate all’estero riconducibili a Infront, la società che gestisce i diritti sportivi e il cui numero uno Marco Bolgarelli e altri manager sono anch’essi indagati, o a Tax and Finance, il cui socio Andrea Baroni è stato arrestato per riciclaggio in un altro filone dell’indagine milanese. Tali ritocchi ai bilanci avrebbero consentito, secondo l’ipotesi dei pm, di far figurare davanti ai controlli della Covisoc, un determinato equilibrio finanziario dimostrando in tal modo di rispettare i parametri economici richiesti dalla normativa sulle società calcistiche professionistiche.

Lotito entra nell’inchiesta per il suo ruolo di componente del Consiglio federale della Figc. Ma Gian Michele Gentile, legale del presidente della Lazio, smentisce: “Non abbiamo avuto alcun atto di nessun genere. Non abbiamo atti, comunicazioni, avvisi da nessuna parte”. Secondo gli inquirenti Bari e Genoa avrebbero beneficiato di aiuti finanziari per iscriversi ai rispettivi campionati di calcio. “Se il pubblico ministero sta indagando su Lotito comunicherà a Lotito che sta indagando su di lui, lo inviterà a nominare un difensore e a me dire se intende essere sentito o meno – spiega Gentile, legale del presidente della Lazio, all’Ansa – ma non ci possiamo muovere sulla base delle notizie di stampa. La procura di Milano non ha mandato nessun atto. Non c’è un atto processuale che dica a Lotito sei indagato. Non ha motivo di nominare nessun difensore. Non sappiamo quale processo è, quale numero è, abbiamo i nomi dei pubblici ministeri perché li leggiamo sui giornali ma non abbiamo altro. Quando ci si muove processualmente si risponde a un atto di provenienza processuale”.

“Il Genoa – racconta all’ANSA Enrico Preziosi, n.1 del club ligure –  è una delle squadre le cui sedi sono state perquisite venerdì scorso: ma siamo tranquillissimi, i soldi che servivano al nostro bilancio li ha messi l’azionista di riferimento, cioè io”. ”Il conto è tracciabile – prosegue Preziosi -, sono state fatte tutte operazioni semplici e chiare, ove servisse saremmo pronti a dare qualsiasi chiarimento a qualsivoglia autorità competente”. Il presidente rossoblù conclude: “Questo è un Paese davvero strano. Uno si sveglia e tira fuori un teorema e tutti quanti gli vanno dietro. Ma io non ho problemi, è tutto chiaro e la Covisoc della Federcalcio prima di tutti lo sa”. (ANSA)


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