Magazine Calcio
«Mai pensavo che i miei occhi potessero vedere quello che hanno visto stasera. Mai, almeno, lo immaginavo prima di questa partita. (Omissis). L'Inter non c'entra, oggi credo che non abbia perso solo la Lazio ma ha perso lo sport e in particolare il nostro calcio».
Sagge parole quelle con cui Gian Paolo Montali, coordinatore generale della Roma, ha commentato il ko della Lazio contro l'Inter accompagnato dagli applausi dei tifosi biancocelesti ai gol dei nerazzurri.
Sia mai che vedere quanto il calcio, molto più ricco ma sicuramente meno sportivo e meno educativo della pallavolo, riesca a cadere così in basso gli faccia venire voglia di tornare a quel mondo dal quale l'ex ct azzurro della nazionale maschile di volley si è volontariamente esiliato?
Del resto ogni contaminazione tra il calcio e il volley produce cattivi esempi... anche quando è a fini promozionali. Giusto per raccontare l'ultima in ordine di tempo. Prima parte di Sky Calcio Show di domenica 2 maggio. Fabio Caressa si collega con Pesaro dove da lì a poco sarebbe cominciata Pesaro-Jesi, gara-2 della semifinale scudetto. Stefano Locatelli intervista Elke Wijnhoven che, per buona pace, deve rispondere a domande 'pallonare' tipo se lei olandese, nella finale Champions tra Inter e Bayern Monaco, tiferà per Robben o Sneijder. E vabbè. Poi il libero di Pesaro dà dimostrazione delle sue qualità di palleggio ed, infine, più seriamente il Loca (come affettuosamente è soprannominato Locatelli) chiede ad Elke della sua intenzione di fermarsi la prossima stagione per dedicarsi alla maternità. La battuta di Caressa, seguita a un excursus scherzoso del Loca sulla possibilità di aiutare Wijnhoven a trovare una squadra di calcio dove continuare l'attività sportiva post maternità, è stata degna di un 'Bar dello Sport' di terz'ordine: «Pensavo che volessi aiutarla a diventare mamma...».
Ecco meglio evitare le contaminazioni.
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