Calcio, Milan-Juventus: la sfida che vale una stagione

Creato il 24 febbraio 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurra
                                           
Siamo alla vigilia del match più importante dell'anno, la partita che tutti stiamo aspettando, lo scontro tra le due regine di questa stagione e da cui uscirà, molto probabilmente, la squadra che vincerà lo Scudetto 2011-2012. Milan e Juventus arrivano al match di domani sera in maniera completamente diversa e con stati d'animo totalmente differenti, ma entrambe le società sono d'accordo nel dire che la sfida non è decisiva: una grande bugia, perché sia la compagine rossonera che quella bianconera sanno che in caso di vittoria la strada verso il Tricolore sarebbe sicuramente in discesa e che si potrebbe sferrare quel colpo decisivo  alle motivazioni e alle speranze dell'avversario.
La nostra analisi tecnico tattica comincia dalla capolista, quindi dal Milan. La società rossonera si affaccia all' anticipo di domani sera con un po' di rabbia e con qualche certezza in meno viste le assenze e gli infortuni. Rabbia che arriva dalla mancata decisione del giudice sportivo di ridurre la squalifica di Zlatan Ibrahimovic, che, dunque, si guarderà l'incontro dagli spalti di San Siro e non potrà essere protagonista in campo. Massimiliano Allegri non dovrà fare a meno solo di Ibra, ma anche di Kevin Prince Boateng, fondamentale per lo scacchiere offensivo dell'allenatore toscano e che non ha ancora recuperato dall'infortunio che lo ha costretto a saltare la trasferta di Cesena. Fuori lo svedese ed il Boa, ecco che tutto il Milan si affida al talento più cristallino della rosa rossonera, Alexandre Pato: il brasiliano è l'uomo più atteso, il giocatore da cui dipendono le speranze di vittorie del Milan ed Allegri ha chiaramente espresso il concetto in conferenza stampa, dichiarando che il papero partirà dall'inizio e deve essere pronto e motivato, proprio come l'anno scorso, quando in assenza di Ibra il brasiliano si prese sulle spalle il Milan e lo portò alla vittoria nel derby scudetto con l'Inter con una meravigliosa doppietta. Questa per il 22enne è l'ultima occasione per dimostrare di aver raggiunto la maturazione definitiva per diventare il campione che tutti acclamano da ormai qualche anno. Senza il centravanti svedese cambia anche la filosofia di gioco del Milan e il suo modo di giocare: un 4-4-2 con due punte di movimento che non dovranno dare punti fermi ai difensori bianconeri e che devono creare gli spazi giusti per gli inserimenti dei centrocampisti, molto apprezzati da Allegri. La formazione per domani sembra già sicura ed oltre alla conferma di Muntari c'è da risolvere solo l'ultimo dubbio, quello che del terzino sinistro, con in ballottaggio Mesbah ed Antonini. Il Milan ci crede e vuole vincere, perchè vuole cancellare le due sconfitte patite in questa stagione ed infliggere la prima sconfitta stagionale alla Juventus.
Juventus che si presenta a San Siro al gran completo e con quello spirito combattivo e battagliero, impostole dal proprio allenatore fin dai primi giorni di ritiro. Antonio Conte è un fiume di energia e ha caricato i suoi ragazzi fino all'inverosimile, cercando di preparare al meglio un match che per la Juve vuol dire tantissimo. Vincere a Milano metterebbe una grossa ipoteca sul successo finale e lancerebbe i bianconeri in un finale di stagione indimenticabile, che può cancellare l'onta dei due settimi posti consecutivi delle passate annate. L'allenatore pugliese si è ovviamente soffermato sul caso Ibra, parlando di come il Milan sia comunque forse con o senza di lui e che senza l'attaccante di riferimento i rossoneri sono meno prevedibili e possono essere molto pericolosi. Dubbi di formazione non ci dovrebbero essere, con l'unica piccola incognita del partner d'attacco di Matri, con Vucinic in vantaggio su Fabio Quagliarella. Come al solito gli juventini cercheranno di aggredire i portatori di palla rossoneri e di mettere in difficoltà il Milan con le solite ripartenze veloci e con gli inserimenti dei centrocampisti come all'andata, quando una doppietta di Marchisio fu decisiva.La partita di domani sarà speciale per un giocatore della Juve in particolare, Andrea Pirlo: il centrocampista bresciano ritornerà nello stadio dove è diventato uno dei centrocampisti più forti del mondo, davanti ai tifosi che lo hanno amato e incitato per dieci meravigliose stagioni. Pirlo ha lasciato un vuoto non solo nel cuore di tutti i milanisti, ma anche nel gioco e nella formazione del Milan, che dalla sua partenza sta ancora cercando un regista che possa far girare la squadra. Il vice-capitano della nazionale è in una forma smagliante e la sua stagione è lo specchio di quella dell'intera squadra, un anno straordinario, dove il 31enne di Brescia ha saputo rimettersi in gioco e calarsi perfettamente in una nuova realtà e con una nuova maglia. Fin dalle amichevoli estive Pirlo ha saputo prendere in mano le chiavi del centrocampo e a costruire su di lui l'intera squadra. Il vero punto di riferimento per tutti i compagni è proprio lui e sono significative le parole di un grande come Gigi Buffon, che ha fin da subito dichiarato che il suo acquisto permettesse alla Juve di lottare per grandi obiettivi
In chiusura qualche numero e qualche curiosità sulla sfida di domani sera: si sfidano il miglior attacco, quello del Milan, con la miglior difesa, quella della Juve. Le ultime sfide a San Siro hanno sorriso ai bianconeri, che si sono imposti in entrambe le occasioni con l'identico punteggio di 2-1. L'ultimo successo rossonero risale alla partita di ritorno della stagione scorsa, quando un gol di Gattuso permise alla squadra di Allegri di trovare tre punti fondamentali per la corsa allo Scudetto. In campo ci sono due dei giocatori più utilizzati dell'intera SerieA, se si escludono i portieri e sto parlando di Andrea Barzagli (sempre presente in tutti i match) e di Thiago Silva, perno della retroguardia milanista. Senza Ibra il Milan ha in Nocerino( sette reti stagionali) il suo bomber, mentre la Juve ha in Alessandro Matri l'attaccante più prolifico fino a questo punto. 
Non resta che augurare a tutti i tifosi delle due squadre buona partita e mai come in questo caso: " che vinca il migliore".
Andrea Ziglio

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