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Calcio,Coppa Italia: la Juve ipoteca la finale, il Siena continua a sognare
Creato il 10 febbraio 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurraSi sono concluse le semifinali di andata della Coppa Italia e dopo i primi 90 minuti si prospetta all'orizzonte una finale tutta bianconera tra Juventus e Siena. I piemontesi hanno ipotecato l'ultimo atto vincendo a San Siro in casa del Milan per 2-1, mentre i toscani dovranno ancora sudare e lottare al San Paolo, dopo che in casa hanno piegato il Napoli per 2-1, con il gol dei partenopei arrivato solo nei minuti finali e che ha lasciato ancora speranza di qualificazione alla squadra di Mazzarri.
Partiamo proprio dal match disputato questa sera all'Artemio Franchi e che ha visto di fronte due squadre che hanno cercato la vittoria per l'intero tempo di gioco e che hanno offerto un ottimo spettacolo e anche del buon calcio. Il Siena può recriminare molto per aver subito gol solo all'86' e per esserselo fatto da solo, visto che la rete del Napoli è un clamoroso autogol del difensore Pesoli. Vanno comunque tantissimi applausi e complimenti alla squadra e al suo allenatore, Giuseppe Sannino, che ha avuto il coraggio di lasciare fuori molti titolari, come la coppia d'attacco Calaio-Destro.
Ora i toscani basterebbe non perdere al ritorno ed otenere non solo una clamorosa finale, ma anche la qualificazione alla prossima Europa League, un traguardo imprevedibile per la società del presidente Mezzaroma.
La squadra di Mazzarri ha fornito, nonostante la sconfitta finale, una prestazione sul piano del gioco e dell'intensità sicuramente superiore alle ultime partite. Questa sera il Napoli ha creato numerose palle gol e un po' di sfortuna e d'imprecisione degli attaccanti non ha permesso di cambiare le sorti del match. I problemi più evidenti si sono notati nella retroguardia difensiva, apparsa disattenta sia in occasione del primo che del secondo gol, quando due veloci contropiedi del Siena hanno perforato la difesa azzura. Per fortuna della società del presidente De Laurentis è arrivato l'autogol di Pesoli, che lascia aperti tutti i giochi in vista del ritorno, dove al San Paolo avrà la grandissima chance di guadagnarsi la finale di Coppa Italia.
La prima semifinale metteva a confronto le prime due della nostra SerieA e ancora una volta il verdetto del campo ha premiato la Juventus. La squadra di Antonio Conte è stata perfetta e si è imposta meritatamente per 2-1 contro un Milan stanco ed affaticato. Mattatore della serata è stato il neo-arrivato Martin Caceres, autore della doppietta decisiva, impreziosita dalla gemma del secondo gol, un vero capolavoro per un giocatore che non fa dei colpi di classe il suo pane quotidiano. I bianconeri sono stati impeccabili sia sul piano tecnico che fisico: emblematica la condizione fisica delle sue squadre, con la capolista del nostro campionato che correva il doppio degli avversari. Conte sta ompiendo qualcosa di incredibile, un vero e proprio miracolo ed è riuscito a ricreare uno spirito vincente in una squadra bisfrattata e delusa dopo le ultime due stagioni.
Il Milan esce per l'ennesima volta con le ossa rotte e conferma il trand negativo contro le grandi squadre. Massimiliano Allegri, da quando siede sulla panchina rossonera, ha perso 3 volte in quattro incontri con la Vecchia Signora, con l'unico successo l'anno scorso a Torino per 1-0 con il gol di Gattuso. L'allenatore toscano è sotto accusa per il gioco offerto dalla squadra e per le continue prestazioni negative offerte dai suoi giocatori; in queste due settimane il livornese si gioca tutta la fiducia dell'ambiente milanista e gli è vietato sbagliare nelle prossime sfide con Udinese, Arsenal ed ancora Juventus, con l'unico intermezzo della trasferta di Cesena. La scusante infortuni può essere una causa del rendimento rossonero, sono ben 11 gli indisponibili e in campo ci vanno sempre gli stessi. Alcuni giocatori vengono utilizzati fuori ruolo, vedi Emanuelson, mentre altri sono in debito d'ossigeno e fanno fatica a reggere più partite consecutivamente, esempio Seedoorf.
Serve una svolta per non cambiare una stagione cominciata con l'obiettivo di vincere almeno lo Scudetto, in un anno disastroso e senza alcun trofeo in bacheca.
Andrea Ziglio
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