Si è chiuso il calciomercato ed è tempo di tracciare i primi bilanci; grandi scossoni o colpi roboanti non ce ne sono stati, così come sono mancati i classici botti del 31 agosto. Vediamo le pagelle delle 20 squadre di Serie A con i colpi messi a segno, occasioni sfumate e bilancio finale
ATALANTA – Voto 6,5 – Il grande colpo di mercato dei nerazzurri è stata la conferma delle pedine più pregiate. Prima Peluso, seguito fino alla fine dalla Juve, ma senza trovare un accordo, e poi Schelotto, corteggiato tra le tante da Napoli, Inter e Roma. La sostanza la fa il centrocampo con l’arrivo di Biondini dal Genoa che con Cigarini e lo stesso Schelotto compongono una linea mediana che regalerà grandi giocate, insieme ai gol di Denis e Moralez: l’ideale per il gioco spumeggiante e divertente di Colantuono.
BOLOGNA – Voto 6 - Meriterebbe un 7,5 per le operazioni in entrata: perché tra il riscatto di Diamanti, l’arrivo in extremis di Gilardino, Acquafresca e Pazienza, oltre ai prestiti di Curci, Guarente e Motta, Pioli si trova un 11 veramente ben organizzato e coperto su tutti i reparti. Ma il 4,5 delle cessioni è alquanto pesante. E il voto si riassume nella cessione della stella Ramirez (oltre all’addio del simbolo Di Vaio) per 14 milioni, al Southampton (neopromossa della Premier). Non proprio la destinazione ideale per l’urugaiano, ma per le piccole realtà di provincia fare cassa dalle cessioni intelligenti è a volte doloroso quanto rischioso, viste le contestazioni dei tifosi felsinei alla presidenza rossoblu. E il cliente vuole avere ragione sempre.
CAGLIARI – Voto 5,5 – Un mercato piatto, fenomeno perenne di una realtà non proprio gradita a moltissimi. Ma Cellino si è potuto consolare con il giovane Avelar per la fascia sinistra, a sostituire Agostini, il giovane Ekdal e il ritorno dal fine prestito del bomber, protagonista della Serie B dello scorso anno, Marco Sau.
CATANIA – Voto 6 – Ci è piaciuto il primo Catania di Maran domenica scorsa con la Roma. Anche se hanno salutato la Sicilia punti fermi come Campagnolo, Llama e Motta, al contrario si punta sul genio brillante di Castro, proveniente dal Racing Avellaneda, Salifu dalla Fiorentina e Lanzafame dal Palermo. Non sarà lo scoppiettante Catania di Montella, ma l’obiettivo salvezza è una priorità che anche Maran vuole ottenere il prima possibile. Poi il resto si vedrà.
CHIEVO – Voto 5,5 – Un mercato bilanciato, con un occhio di riguardo, anzi due, sul budget della società. Gli addi di Bradley, Sammarco, Morero, De Paula, Acerbi e Granoche, indeboliscono la squadra di Di Carlo che però ha trovato dei degni sostituti in Dainelli, Di Michele, Guana e Rigoni, oltre al giovane Stoian della Roma. Anche per il piccolo Chievo, la salvezza prima di tutto.
FIORENTINA – Voto 9 – Senza dubbio è lei la regina del mercato italiano. Tanti acquisti, tutti di sostanza. Sarebbe stato un 10 fossero arrivati uno tra Berbatov (clamoroso quanto poco professionale il suo dietrofront all’ultimo) o Babel. È arrivato Toni, che a Firenze non dispiace mai. Montella sulla panchina porta una ventata di aria fresca e, grazie al lavoro certosino del ds Pradé che ha ritrovato in viola, ecco un mercato coi fiocchi con il meglio a centrocampo: Aquilani, Borja Valero e Mati Fernandez sono nomi di caratura internazionale per non parlare di Pizarro, tanto stimato dall’Areoplanino, e in loro aggiunta ecco Viviano in porta, El Hamdaoui e Lazzari in attacco, Cuadrado, Migliaccio e Llama a centrocampo. Complimenti alla Viola. Ora tocca a Montella e a quanto buono ha fatto vedere a Catania.
GENOA – Voto 8 – Preziosi non si smentisce mai, ed ecco l’ennesima campagna acquisti/prestiti da 10-15 giocatori, sfruttando i canali infiniti e i buoni rapporti con le società. Si punta sui giovani, e Immobile, Kucka e Merkel sono solo 3 dei tanti ragazzi che vestiranno rossoblu quest’anno. Dopo la telenovela Destro, conclusasi con la vittoria della Roma (grazie alla “benedizione” dello stesso Preziosi), l’attacco si completa con il ritorno del figliol prodigo: quel Marco Borriello che Genova non ha mai dimenticato. Il solito Preziosi...
INTER – Voto 8,5 – Il progetto è completo. E si riassume in 3-4 colpi di spicco che rinnovano l’ambiente. Neanche è iniziato il calciomercato e Palacio diventa subito nerazzurro, soffiato all’ultimo euro alla Roma. Lo seguono a luglio Silvestre e Handanovic, ma per il giovane Stramaccioni c’è bisogno di qualità lì dove c’è voglia di rompere gli indugi e puntare sul talento. Arriva Cassano, che realizza il suo sogno di giocare all’Inter. Poi Gargano dal Napoli e infine ecco Pereira come cigliegina sulla torta. Grazie al tecnico romano, tornano di moda Snejider e Coutinho, Nagatomo e Ranocchia. Salutano senza troppo rammarico Maicon (al City) e Julio Cesar (al QPR), liberando il monte ingaggi da anni pesante e oneroso. E va bene così. L’ingresso in Europa League e il debutto in campionato con il Pescara, sono segnali confortanti di un Inter che sembra essere tornata la big in grado di lottare a braccetto con la Juve.
JUVENTUS – Voto 7,5 – Tutti vogliono la Juve. Questa carta sicuramente Agnelli e Marotta se la sono giocata bene per rinforzare la rosa. Il doppio-colpo Isla-Asamoah di inizio mercato e l’arrivo a costo zero di Lucio sono da ammirare. Con i primi, la Juve completa il centrocampo a 5 che vuole Conte (mascherato da Carrera); per quanto riguarda il secondo, a quanto pare non è sbagliato prendere giocatori navigati che hanno superato la trentina se lo si può fare a parametro zero (vedi Pirlo). Ma come il piccolo scoiattolo dell’Era Glaciale tenta di mangiarsi la ghianda senza mai riuscirci, anche quest’anno la Juve fallisce l’appuntamento col Top Player. Doveva essere Van Persie, è andato allo United. Spunta il nome di Dzeko. E resta al City. Addirittura si vuole a tutti i costi Llorente, ma il povero centravanti è schiavo in terra basca. Arriva Bendtner, non proprio quello che ci si aspettava. Speriamo solo che dietro la maglia del danese non ci sia scritto “Van Persie sul campo”.
LAZIO – Voto 5 – I tifosi non ne possono più, ma all’ennesimo “Lotito compra!” e all’ennesima amichevole persa da Petkovic, il presidente laziale è corso ai ripari regalando Ciani del Bordeaux per aggiustare un po’ la difesa, dopo aver puntato sullo svincolato Ederson già pronto per l’infermeria. Per fortuna al momento clou la Lazio ha trovato la sua identità, conquistando l’Europa League grazie al ritorno di Zarate e all’estro di Hernanes. E ora sotto col campionato. Ce la farà la Lazio a restare in corsa per l’Europa? Se gli obiettivi stagionali sono come quelli di mercato (tra cui rientrano nella categoria “falliti” i vari Granqvist, Yilmaz e Parolo), non ci si può aspettare un granché.
MILAN – Voto 6,5 – La sufficienza va stretta al Milan che si è salvato in calcio d’angolo, sfoderando una campagna acquisti tanto imprevista quanto interessante. Certo in fatto cedere Ibra e Thiago Silva è difficile da fronteggiare, specialmente se si punta ad una campagna acquisti low-cost. Gli arrivi iniziali di Montolivo e Acerbi non hanno fatto dormire sonni tranquilli ai tifosi. Galliani ha provato con Kakà, Tevez, Yanga-Mbiwa, ma alla fine si è dovuto arrendere consolandosi con una serie di colpi per niente deludenti: certo Bojan non è l’ideale per il gioco di Allegri, ma almeno a centrocampo il mastino De Jong sopperirà all’addio di Gattuso. E poi Niang e Constant rinvigoriscono una squadra attempata; che tuttavia ad oggi è ancora da identificare. Sarà una pretendente al titolo, all’Europa che conta o navigherà a metà classifica? Lo scopriremo nelle prossime puntate.
NAPOLI – Voto 8 – L’acquisto più importante è arrivato nell’ultimo round del 31 agosto. Cavani resta. E lo fa fino al 2017. È una notizia che sicuramente scalda il cuore a Napoli, ma la partenza di Lavezzi e di Gargano non è piaciuta molto ai tifosi partenopei che hanno comunque accolto a braccia aperte un quintetto niente male: Gamberini e Uvini in difesa, Behrami a centrocampo, insieme a Mesto, ed il gioiello che Mazzarri si tiene stretto; quel Lorenzo Insigne ricercato da molti e attratto da una sola squadra: la sua Napoli. Chissà se il nuovo tridente sarà proprio con Insigne, o con il confermato Pandev. Dopo le tante polemiche del solito De Laurentiis, a Napoli si vuole sognare con un Cavani in più e con qualche brivido in meno.
PALERMO – Voto 4,5 – Poco da dire sul Palermo del nuovo tecnico Sannino se non che le tante cessioni lasciano il nuovo allenatore con tanti giovani dai nomi anche difficili da pronunciare. Silvestre e Balzaretti sono stati gli addii più sofferti, e l’inizio di campionato lo conferma. Sarà dura a Palermo, sarà dura per Sannino, dato che con ogni probabilitò Zamparini gli starà con il fiato sul collo. Ma a Sannino piacciono le sfide. Si veda Siena.
PARMA – Voto 5 – Anche il Parma rientra nella categoria di vittime sacrificali del campionato. Prendere Rosi, Acquah, Parolo e lo svincolato Ninis, che come colpo non è niente male, non è nulla in confronto alle tante partenze significative come Giovinco e Borini (che era già alla Roma). Anche per gli emiliani obiettivo salvezza molto in salita.
PESCARA – Voto 6 – Il Pescara, neopromosso, si presenta in serie A senza più i gioielli protagonisti dello scorso anno, senza più Zeman ma con la determinazione dell’emergente Stroppa. Ci ricorda l’Ancona del 2005, quello dei 13 acquisti (tra cui Pandev) che avevano rivoluzionato l’11 titolare e così anche gli abruzzesi. Certo i bookmakers la danno già per spacciata, difficile ripetere il miracolo dello scorso anno; ma per il Delfino è il momento di fare l' ingresso in scena e di dimenticare l'avvio di campionato disastroso. Il rischi altrimenti è di diventare la squadra cuscinetto della Serie A.
ROMA – Voto 7 – La seconda Roma americana riparte da Zdenek Zeman, 13 anni dopo. L’obiettivo di dimenticare la scorsa stagione è lì, e per farlo si inaugura un nuovo ciclo senza più la vecchia guardia della quale sono rimasti solo Totti, De Rossi e Burdisso; tante cessioni senza ricavarci molto. Certo i giovani o inesperti nel nostro campionato Castan, Piris, Marquinhos, Tachtsidis e Nico Lopez non danno molta affidabilità, ma la Roma ha vinto la palma del “Colpo dell’Estate” con Mattia Destro, che Zeman vuole al centro del suo tridente. Grande gioia viene soprattutto da De Rossi che ha spento ogni avance del City. Altro grande colpo riguarda la fascia sinistra, grazie al terzino probabilmente più forte d’Italia Federico Balzaretti. Magari un terzino anche a destra avrebbe completato definitivamente la rosa. Ciò che ha spento l’entusiasmo della tifoseria è stata la cessione in extremis di Bojan, andato al Milan ovvero una rivale diretta. Ora tocca a Zeman sfornare un gioco migliore e più coperto di quello di 13 anni fa e a Totti e De Rossi fare da chioccia ai tanti giovani di casa Roma.
SAMPDORIA – Voto 6,5 – A Genova, sponda blucerchiata, sicuramente un mese d’agosto così se lo ricorderanno. Vittoria al Gamper col Barcellona e esordio vincente a San Siro col Milan. Anche se la Samp il mercato l’aveva già chiuso a luglio, con gli arrivi di Maxi Lopez, Tissone e Estigarribia. Coraggio e nuova sfida per gli uomini di Ferrara tornati in A dopo il purgatorio di Serie B, sicuramente un’esperienza da non ripetere.
SIENA – Voto 4,5 - Poco e niente per il Siena che è entrato in lizza nel calciomercato solo per la telenovela Destro.
TORINO – Voto 5,5 – Anche il Torino non ha dato particolare peso al mercato, pur essendo una neopromossa. Certo Ferronetti, Gazzi, Agostini e Meggiorini fanno comodo a Ventura, ma difficilmente assisteremo a un derby di Torino nel segno dell’equilibrio.
UDINESE – Voto 3 – La palma di peggiore del calciomercato la vince l’Udinese. Cessioni tante, acquisti pochi e senza particolare prospettiva. Per carità Maicosuel, Willians, Fabbrini e tanti altri sono giovani di talento presi qua e là, ma nulla in confronto alle tantissime cessioni (Handanovic, Isla, Asamoah, Abdi, Floro Flores e Cuadrado) che hanno demolito l’11 di Guidolin che tanto spettacolo ha regalato gli scorsi anni. Stavolta il miracolo non si ripeterà facilmente e l’eliminazione dai playoff di Champions e l’inizio di campionato a 0 punti ne sono la conferma.
Gianluca Specchioli