Finalmente è tutto finito. Sembra durare sempre troppo la sessione estiva, perché le trattative iniziano ufficialmente con l’avvento di luglio ma sostanzialmente ingranano da Ferragosto in poi.
Questo sicuramente in Italia, dove ci si riduce all’ultimo istante per chiudere gli affari - alcune squadre hanno fatto ricorso perché il deposito dei contratti è arrivato in ritardo di 30-40 secondi – in quanto non c’è liquidità e bisogna attendere di tirare il prezzo al limite.
Cosa che non succede all’estero, dove David Luiz è stato annunciato dal Psg già a maggio, Tony Kroos è stato chiuso dal Real Madrid appena dopo il Mondiale, idem per Luis Suarez. Altri come Di Maria hanno atteso agosto, ma non di certo gli ultimi battiti di lancetta. Per Radamel Falcao bisognerebbe fare un discorso a parte. Da noi Jack Bonaventura ha cambiato maglia attorno alle 21:30 dell’ultimo giorno, così come Yanga-Mbiwa è passato alla Roma nell’ultima notte disponibile. Saviola al Verona a poche ore dal fotofinish, Amauri al Torino per far sentire meno soli i tifosi granata dopo la partenza annunciata (da tempo) di Alessio Cerci. Tanti trasferimenti che denotato un abuso della formula del prestito in tutte le sue forme (secco, oneroso, con diritto di riscatto) e un calo delle spese generali: 326,3 milioni di euro, meno dell’anno scorso.
Cerco di dare le pagelle alle 20 squadre di A per quello che hanno combinato in queste lunghe settimane di acquisti e cessioni, spiegandone le motivazioni. Eleggo da subito la regina delle trattative per come queste sono state programmate: investire e rientrare delle spese, plusvalenze a go-go e giocatori da lanciare e valorizzare. La Roma merita un 8 per questo mercato. Ora è pronta per tentare l’assalto alla Juventus.
Ho realizzato le pagelle, squadra per squadra, per GQitalia: le trovate qui.