Se sul campo le squadre italiane stentano ed evidanziano tutti i limiti del nostro calcio, nelle stanze dei bottoni si riesce a fare anche peggio: mancano ormai pochissimi giorni alla fine di un calciomercato che finora è stato condizionato da una serie infinita di scelte disutibili e spesso incomprensibili da parte dei vertici delle società di Serie A.
Partiamo dall'affare dell'anno, ovvero la cessione di Eto'o ai russi dell'Anzhi. Per quanto riguarda il giocatore, mettendo da parte, ahimè, quelli che ormai sono solamente poveri anacronismi (ovvero discorsi legati alle bandiere nel calcio, e all'ambizione di voler vincere sempre), si può capire facilmente la scelta del bomber camerunense: le cifre in ballo sono a dir poco alte e molto convincenti. Quello che non convince affatto sono certe dichiarazioni della stella africana che a 30 primavere suonate ha affermato di essere approdato in Russia, non per soldi ma per il progetto: con tutto il rispetto per i soldi dell'Anzhi parlare di progetti in questa circostanza mi sembra quantomeno ridicolo, quasi quanto definire Moratti, o qualsivoglia altro personaggio del calcio che conta, un dio in terra: è inutile, si sta perdendo la Trebisonda. Per quanto riguarda l'Inter, il ridimensionamento è sotto gli occhi di tutti: come nella scorsa stagione estiva (quando partì Balotelli e non arrivò praticamente nessuno) la società nerazzurra è molto attenta al portafoglio. Ceduto Eto'o, con Sneijder che potrebbe salutare anche lui il capoluogo lombardo, sono arrivati Alvarez e Jonathan, ovvero 2 scommesse che finora non hanno entusiasmato. Gasperini, altra scommessa, dal canto suo spera nei colpi finali, da Forlan (certo non un giocatore da progetti a lunga scadenza) a Tevez, ma la sensazione è che si stia annaspando e non poco.
Insomma qualcosa è cambiato sulla sponda nerazzurra di Milano: la cosa più curiosa è che la situazione è sotto gli occhi di tutti anche se i tifosi, silenziosi come non mai, sembrano in attesa non si sa bene di cosa. L'anno scorso il ruolo di vittima sacrificale è stato raccolto alla grande da Rafa Benitez, ma quest'anno se le cose dovessero andare male chi finirebbe dietro la lavagna?
Marco Beltrami