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Calciopoli: aperta nuova indagine

Creato il 21 aprile 2010 da Juveincampo

La procura della Federcalcio ha aperto un'altra indagine su Calciopoli, in riferimento 'al nuovo filone di intercettazioni'.

E' stato chiesto al Tribunale di Napoli di acquisire 'tutto il materiale probatorio prodotto dalle parti'. Decisione presa dal capo della procura federale Stefano Palazzi, dopo che l'udienza di ieri a Napoli, nella quale il Tribunale doveva decidere se acquisire le nuove intercettazioni come da richiesta degli avvocati di Moggi, era stata rinviata.

«L'apertura di una indagine bis su Calciopoli da parte della Figc è la giusta risposta a tutti quelli che ritenevano che le intercettazioni telefoniche ritrovate dalla difesa di Luciano Moggi fossero soltanto un fatto meramente strumentale per sollevare un polverone nell' ambito della stessa inchiesta su Calciopoli». È il commento dell'avvocato Maurilio Prioreschi, difensore insieme agli avvocati Paolo Trofino e Paolo Rodella dell'ex dg della Juventus. «Noi avevamo sempre saputo ed eravamo fortemente convinti - aggiunge l'avvocato Prioreschi - che quelle telefonate fossero rilevanti sotto il profilo del diritto sportivo così come sono rilevanti ai fini dell'esercizio del diritto di difesa e come tali saranno acquisite nel procediemento penale».

«Il dovere di un avvocato è quello di difendere il proprio assistito, nel rispetto della legge, anche se questo può comportare la conseguenza di far emergere vicende che possono essere spiacevoli per altri». Così Prioreschi, Trofino e Rodella, replicano alle dichiarazioni di Gianfelice Facchetti in cui si definisce la vicenda che ha visto emergere alcune intercettazioni telefoniche tra Giacinto Facchetti ed i designatori arbitrali "un estremo tentativo condotto in modo poco civile, dalla difesa di un imputato". «Nel caso particolare - spiegano i legali dell'ex dg della Juventus - la difesa di Luciano Moggi si è limitata a richiedere, ai sensi dell'art. 268 cpp, la trascrizione di alcune intercettazioni telefoniche, sicuramente rilevanti ai fini dell'esercizio del diritto di difesa. E ciò senza alcuna nota di commento o apprezzamento nei confronti dei vari interlocutori delle telefonate fra cui lo stesso Giacinto Facchetti». «Si può comprendere che ciò abbia potuto provocare risentimento da parte del sig. Gianfelice Facchetti - conclude il collegio difensivo di Moggi - ma questo è evidentemente dovuto al contenuto delle intercettazioni e non all'attività difensiva che merita ugualmente rispetto quanto la memoria di chiunque».


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