Magazine Calcio

CalcioScommesse: indagati anche Bonucci ed Antonio Conte. La Juventus esprime piena fiducia al tecnico ed al giocatore.

Creato il 29 maggio 2012 da Corrintoscana

calcioscommesse,conte,bonucci,sport,newsUn nuovo scandalo...o meglio il proseguimento dello scandalo sul calcio scommesse iniziato circa un anno fa. Anche stavolta molti i nomi eccellenti di personaggi che sembrano coinvolti. Ma le indagini sono solo all'inizio e bisogna attendere prima di arrivare a conclusioni troppo affrettate. Andrea Agnelli, a nome di tutta la società ha ieri espresso tutta la piena fiducia sia al tecnico che al giocatore bianconeri.

Anche il difensore della Juve e della Nazionale Leonardo Bonucci è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Cremona nell'inchiesta sul calcioscommesse. La sua posizione è stata stralciata e verrà trasmessa alla procura di Bari, titolare delle indagini sulla locale squadra di calcio in cui Bonucci giocava all'epoca dei fatti contestati.

Arrestati il capitano della Lazio Stefano Mauri e l'ex calciatore del Genoa Omar Milanetto. Secondo gli inquirenti, che hanno emesso in tutto 19 ordinanze di custodia cautelare, i due calciatori erano disponibili, in cambio di denaro, a combinare gli incontri delle loro rispettive squadre. Nell'indagine è coinvolto anche l'allenatore della Juventus, Antonio Conte, che ha subito una perquisizione in casa. Il tecnico della Juve si è detto "estraneo ai fatti" mentre il presidente Andrea Agnelli, gli ha confermato la fiducia. "Conte - ha detto - è e sarà il nostro allenatore anche nella prossima stagione. Sarà lui a guidarci nella prossima Champions League". Indagato anche il difensore della Nazionale, Domenico Criscito, in forza allo Zenit San Pietroburgo, che non sarà convocato agli Europei di calcio. Il ministro della Giustizia Paola Severino ha detto che "il fenomeno del calcioscommesse è estremamente grave perché incide sulla fiducia che gli italiani hanno nello sport". "Lo sport - ha dichiarato Severino - non può essere la sede nella quale da una parte si radica il doping dall'altra le scommesse. Questo fenomeno va stroncato con tutta la decisione possibile perché è un fenomeno che incide sull nostra società in maniera negativa". Nell'ordinanza di custodia cautelare il Gip di Cremona ha parlato di "solidarietà in combine tra atleti e dirigenti sportivi (quindi le stesse società) nel pianificare, spesso senza soluzione di continuità, la combine di incontri di calcio dei maggiori campionati professionistici". Il passaggio è relativo alle società calcistiche del Piacenza, Albinoleffe, Padova, Mantova, Siena e Verona tirate in ballo da Carlo Gervasoni, l'ex calciatore del Piacenza arrestato il 19 dicembre 2011 nella seconda tranche dell'inchiesta "Last Bet" e divenuto una delle gole profonde dell'indagine. Nella mattinata c'è stato un blitz della polizia a Coverciano, Firenze, dove l'Italia si trova in ritiro. Il Codacons, intanto, ha lanciato un'azione di risarcimento: "Cinquecento euro di indennizzo a tifoso. Tra gli 80 e i 100 milioni di euro la somma da restituire per le partite truccate". A Mauri e a Milanetto, gli investigatori hanno contestato il reato di associazione a delinquere finalizzato alla truffa e alla frode sportiva. La maxioperazione è una nuova tranche dell'inchiesta che in una prima fase, nel giugno 2011, aveva già visto l'arresto di altre 16 persone, tra cui l'ex calciatore "Beppe" Signori e gli altri calciatori Marco Paoloni, nonché Vincenzo Sommese e Marco Micolucci. Anche l'azzurro Criscito è indagato per associazione a delinquere finalizzata alla frode e alla truffa sportiva. Tra gli atti dell'inchiesta, ci sono delle fotografie scattate dagli agenti della mobile di Alessandria. Le immagini si riferiscono a un incontro avvenuto martedì 10 maggio 2011, quattro giorni prima della partita Lazio-Genoa, in un ristorante di Genova, l'Osteria del Coccio, di pomeriggio, quando il locale era chiuso. Alla riunione, che gli inquirenti di Cremona hanno definito "summit", hanno partecipato l'attaccante del Genoa Giuseppe Sculli, all'epoca passato alla Lazio, e lo stesso Criscito, in quel periodo del Genoa. Un incontro avvenuto, secondo l'accusa, per pianificare le scommesse e la raccolta dei soldi. Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi sono compresi giocatori ed ex-giocatori italiani, risultati coinvolti nel fenomeno del calcio-scommesse, alcuni dei quali militano nella massima serie calcistica. Arresti anche in Ungheria nei confronti di cinque esponenti del gruppo criminale transnazionale facente capo al boss singaporiano Tan Seet Eng, colpito da provvedimento restrittivo, nel dicembre scorso, e ritenuto il capo dell'organizzazione internazionale dedita al match fixing. Int

Fonte: TMNews


Arrestati il capitano della Lazio Stefano Mauri e l'ex calciatore del Genoa Omar Milanetto. Secondo gli inquirenti, che hanno emesso in tutto 19 ordinanze di custodia cautelare, i due calciatori erano disponibili, in cambio di denaro, a combinare gli incontri delle loro rispettive squadre. Nell'indagine è coinvolto anche l'allenatore della Juventus, Antonio Conte, che ha subito una perquisizione in casa. Il tecnico della Juve si è detto "estraneo ai fatti" mentre il presidente Andrea Agnelli, gli ha confermato la fiducia. "Conte - ha detto - è e sarà il nostro allenatore anche nella prossima stagione. Sarà lui a guidarci nella prossima Champions League". Indagato anche il difensore della Nazionale, Domenico Criscito, in forza allo Zenit San Pietroburgo, che non sarà convocato agli Europei di calcio. Il ministro della Giustizia Paola Severino ha detto che "il fenomeno del calcioscommesse è estremamente grave perché incide sulla fiducia che gli italiani hanno nello sport". "Lo sport - ha dichiarato Severino - non può essere la sede nella quale da una parte si radica il doping dall'altra le scommesse. Questo fenomeno va stroncato con tutta la decisione possibile perché è un fenomeno che incide sull nostra società in maniera negativa". Nell'ordinanza di custodia cautelare il Gip di Cremona ha parlato di "solidarietà in combine tra atleti e dirigenti sportivi (quindi le stesse società) nel pianificare, spesso senza soluzione di continuità, la combine di incontri di calcio dei maggiori campionati professionistici". Il passaggio è relativo alle società calcistiche del Piacenza, Albinoleffe, Padova, Mantova, Siena e Verona tirate in ballo da Carlo Gervasoni, l'ex calciatore del Piacenza arrestato il 19 dicembre 2011 nella seconda tranche dell'inchiesta "Last Bet" e divenuto una delle gole profonde dell'indagine. Nella mattinata c'è stato un blitz della polizia a Coverciano, Firenze, dove l'Italia si trova in ritiro. Il Codacons, intanto, ha lanciato un'azione di risarcimento: "Cinquecento euro di indennizzo a tifoso. Tra gli 80 e i 100 milioni di euro la somma da restituire per le partite truccate". A Mauri e a Milanetto, gli investigatori hanno contestato il reato di associazione a delinquere finalizzato alla truffa e alla frode sportiva. La maxioperazione è una nuova tranche dell'inchiesta che in una prima fase, nel giugno 2011, aveva già visto l'arresto di altre 16 persone, tra cui l'ex calciatore "Beppe" Signori e gli altri calciatori Marco Paoloni, nonché Vincenzo Sommese e Marco Micolucci. Anche l'azzurro Criscito è indagato per associazione a delinquere finalizzata alla frode e alla truffa sportiva. Tra gli atti dell'inchiesta, ci sono delle fotografie scattate dagli agenti della mobile di Alessandria. Le immagini si riferiscono a un incontro avvenuto martedì 10 maggio 2011, quattro giorni prima della partita Lazio-Genoa, in un ristorante di Genova, l'Osteria del Coccio, di pomeriggio, quando il locale era chiuso. Alla riunione, che gli inquirenti di Cremona hanno definito "summit", hanno partecipato l'attaccante del Genoa Giuseppe Sculli, all'epoca passato alla Lazio, e lo stesso Criscito, in quel periodo del Genoa. Un incontro avvenuto, secondo l'accusa, per pianificare le scommesse e la raccolta dei soldi. Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi sono compresi giocatori ed ex-giocatori italiani, risultati coinvolti nel fenomeno del calcio-scommesse, alcuni dei quali militano nella massima serie calcistica. Arresti anche in Ungheria nei confronti di cinque esponenti del gruppo criminale transnazionale facente capo al boss singaporiano Tan Seet Eng, colpito da provvedimento restrittivo, nel dicembre scorso, e ritenuto il capo dell'organizzazione internazionale dedita al match fixing. Int

Fonte: TMNews


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog