E' durato sette ore l'interrogatorio, di Marco Pirani tra ammissioni e precisazioni: ha parlato di una trentina di partite sulle quali gli scommettitori hanno provato ad addomesticarne il risultato sul quale puntavano. Quelli contestati nell'ordinanza di custodia cautelare erano "appena" 18, e Pirani aveva già "anticipato" al Gip Guido Salvini di altri tre match che avrebbero viste coinvolte cinque società di A (Roma, Lecce, Genoa, Fiorentina e Cagliari). Notizie di cui Pirani avrebbe saputo quasi esclusivamente da Massimo Erodiani, il titolare di diversi punti scommesse che sarà sentito domani dal Procuratore Di Martino.
Alla luce di queste nuove notizie il Procuratore ha espresso la "sensazione che ci siano grossi problemi anche in serie A, che ci siano incontri truccati ma, senza riscontri, una sensazione non è una prova".... "le 'combine' in Serie A non siano tra i giocatori ma tra le società". Affare più della giustizia sportiva quindi, meno di quella ordinaria, dato che potrebbero essere finalizzate "solamente" a guadagnare punti in campionato. Ma oggi c'è stato un altro lungo interrogatorio, quello di garanzia davanti al Gip Salvini dell'ex commercialista di Beppe Signori, Manlio Bruni, che ha rivelato come il celebre calciatore fosse il contatto tra il gruppo di scommettitori "bolognesi" e quelli di Singapore. Bruni avrebbe confermato ciò che è emerso dalle indagini fin qui compiute e cioé che l'ex attaccante della nazionale deteneva in casa le "regole" da seguire per le giocate e che era "il leader indiscusso" di quel gruppetto di giocatori che si ritrovava nello studio bolognese del commercialista. Una bomba per l'ex bomber azzurro, sganciata il giorno prima che Signori si presenti a Cremona per essere interrogato dal Gip.