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Calcolandomi per segno – Inediti di Antonella Taravella

Creato il 08 luglio 2014 da Wsf

Cristina Rizzi Guelfi

Cristina Rizzi Guelfi

*

calcolandosi nella pelle del muro
l’interno morbido delle nostre parole
una crosta calda – come una tasca
e darsi fuori nella rassegnazione
del gesto

*

scrivo corpo nel vento
distillandomi tutta
nello sbieco della pioggia
fra le mani aperte dei rami
affissi sui muri – crepati
di gioia

*

l’amorevole cura dei gesti
è farsi casa piccola
mettere le cose da dirti
in un posto nascosto – come un nido
mentre la pesca rotola sul tavolo
nella corsa delle mani – fredde
e sono dove mi hai portato
un dire fare che sciaborda
come acqua devota

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Cristina Rizzi Guelfi

*

e le mani – così
nelle pieghe curve di buio
quanto una preghiera poi
nello scorrere della pelle

*

acqua tragica come la parola
nella tregua distante un palmo
dalla mandorla dolce
al sale – invalicabile
delle mie lacrime
un pressapoco sotto i letti
ammassati nelle stanze del dolore

*

erano forme i distacchi
un corpo come teatro
nella verità leggera
che si faceva casa

Cristina Rizzi Guelfi

Cristina Rizzi Guelfi

*

fare pace con il rettifilo della voce
e sapersi –
nello spazio delle cose

(muovo la carne
per non farti mancare
l’aria

poi donna, io – evito l’ombra del vuoto

*

vengo da te con una sola parola mancante
l’inflessibilità che si accosta veloce
attorno ai gesti – che restano
come un chiodo silenzioso

*

gorgogliare è un viaggio della voce
appesa alla lingua nei cavi molli della mia anima
il riflesso ripetuto della mano contro i vetri
ammassati di pioggia
nello spettacolare svenire del cielo

Le fotografie sono di Cristina Rizzi Guelfi della serie “Ars Poetica”.


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