Calf of Man, dove i caproni hanno sei corna!

C’è un isola conosciuta solo per una gara, c’è un isola poco considerata. Molti conoscono il TT Race, in quanti conoscono l’isola di Man?L’isola dei gatti senza coda…si trova a metà strada fra la Gran Bretagna e l’Irlanda, considerata quasi esclusivamente per la gara motociclistica più pericolosa d’Europa è in realtà un luogo che meriterebbe d’essere visitato per le sue bellezze naturali e non. Ma il posto in assoluto più suggestivo è Calf of Man, un isolotto posto nella punta a sud ovest di Man separata da questa da uno stretto braccio di mare, dal centro visitatori si gode di una veduta meravigliosa, non c’è mai troppa gente e in compagnia delle foche grigie che sonnecchiano sull’isolotto roccioso Kitterland , se ne può avere un primo assaggio .

E’ talmente vicino che sembra di poterci arrivare a piedi, in realtà bisogna ritornare sui propri passi e recarsi a Port Erin o a Port Saint Mary per riuscire a trovare un’imbarcazione disposta a fare l’escursione. Non è un’impresa facilissima, ma se ci si arma di pazienza e magari ci si organizza con qualche giorno di anticipo, chiedendo informazioni ai pescatori che si trovano in porto si riesce ad organizzare. La traversata da Port Saint Mary dura circa un’ora e mezza e, una volta arrivati all’isolotto, avrete dalle 2 alle 3 ore per poter fare un giro, dicono che se si è fortunati si possono vedere i delfini e gli squali elefante, noi non lo siamo stati. Calf of Man è una riserva naturale non abitata, super protetta, sede di un osservatorio per uccelli e se siete interessati ad approfondire potrete alloggiare in uno dei due cottage presenti, chiedendo il  permesso al  Manx National Heritage.Noi siamo arrivati sull’isola in una bella giornata di sole e l’abbiamo “esplorata” usando i sentieri battuti e consultando la cartina che ci ha dato la moglie del nostro marinaio alla ricerca delle foche che vivono numerose in questa zona.


Ho detto non solo natura, a Calf of Man si possono visitare due bellissimi fari costruiti nel 1818 da Robert Stevenson, la passeggiata per arrivarci regala splendidi panorami attraversando prati di erica in fiore con i leprotti che ogni tanto saltellando ti attraversano la strada, e sono veramente tanti, sono gli indiscussi padroni del territorio.  Inaspettatamente incontriamo anche le Manx Loaghtan sheep, un caprone a quattro, a volte sei corna, tipico dell’isola di Man,  il Manx National Heritage  ha portato qui un piccolo gregge che vive in libertà, con lo scopo pare di proteggere la razza, sono belli questi caproni e veramente strani. Le tre ore a disposizione sono pochine per poter godere della pace del luogo, meglio sarebbe stato prenotare uno dei cottage e passare qui un paio di notti.



Un consiglio, nella traversata per il rientro chiedete al barcaiolo di accostare sotto le scogliere prima di arrivare a Port Saint Mary, nell’ora precedente il tramonto avrete la possibilità di vedere le Kittiwake (Rissa Tridattila) che rientrano ai nidi per la notte formando un  pennuto “condominio” decisamente sovraffollato, con un continuo via vai di coinquilini indaffarati, un degno finale per una piacevole giornata.

Beatrice Casoni.La potete trovare su http://beatravelplanner.blogspot.it/.