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California Guitar Trio. Ovvero: quando Paul Richards telefonò a Scribacchina

Creato il 02 gennaio 2012 da Scribacchina

Tra una fetta di panettone e una di pandoro, in assonnato clima da coma festivo, inauguro l’anno nuovo proseguendo con la pubblicazione del mio archivio (ovvero le interviste e gl’articoli che stanno alla base della nascita di codesto blog).
Il caso volle mettermi sotto mano un’intervista che – l’ammetto – avevo completamente rimosso: quella a Paul Richards, ottimo guitarista componente del California Guitar Trio. Lo braccai (o meglio, mi braccò: fu lui a telefonarmi) in occasione dell’uscita di
CG3+2, album registrato dal trio cogl’inarrivabili Tony Levin e Pat Mastelotto.

Al succitato combo son legati tanti ricordi della sottoscritta.
Ricordi non dell’intervista, ma della prima volta che sentii live il CG3.

Vi prendo per mano, soliti lettori: vi porto con me nel freddo, lontano novembre 1993. Direzione Milano, si va al Teatro Smeraldo: stasera c’è un concerto atteso da mesi, il primo concerto d’una certa importanza per Scribacchina. Il primo fuori provincia. Il primo con protagonista un musico da urlo – che dico musico? egli è poeta: l’inarrivabile David Sylvian, in tour promozionale del bell’album The First Day registrato cogl’amici Robert Fripp e Trey Gunn*.
Ripeto, siam nel novembre 1993: avrete visto tutti, quest’estate, il video della meravigliosa 
Jean The Birdman ruotar incessantemente (e stranamente: Sylvian e Fripp mica son materia commerciale) su Videomusic. Stasera, finalmente, ce la gusteremo dal vivo.
Sembra che sul palco ci sarà anche l’
immenso Pat Mastelotto alla batteria.
A far da supporter, invece, un gruppo pressoché sconosciuto nella nostra piccola Italia: il California Guitar Trio.
Oh, attenzione: vedo tra le vostre mani degli apparecchi fotografici. Orrore! Nol sapete che il buon Robert Fripp non vuol’essere fotografato durante le di lui performances 
live? Fate sparire quegl’attrezzi, finché siete in tempo. V’avverto: Robert potrebbe arrabbiarsi sul serio.

(* Trey Gunn, sonatore di stick, merita capitolo a parte: vederlo ed ascoltarlo dal vivo m’impressionò a tal punto da spingermi, nei mesi successivi, a tentar di sonare il quattro corde nero – il mio bel basso elettrico, per chi non lo conoscesse ancora – come fosse uno stick. Impresa ardua: dovetti riscriver interamente la parte di basso di più d’un brano ch’eseguivo ai tempi colla band). 

Ad ogni modo, torniamo a noi.
Alla Scribacchina del 1993 mostro ora una boccia di cristallo: al suo interno, la Scribacchina del 2002 di fronte al telefono, sguardo fisso e mani tremanti, foglio di carta e biro. V’è aria d’intervista, nella stanza: attende, la giovine, la telefonata di Paul Richards del California Guitar Trio. E’ tanto emozionata che – giura – le verrà un infarto al primo squillo.

Anche la Scribacchina del 1993, di fronte alla boccia di cristallo, sembra stia poco bene. Forse è un mancamento. Forse non s’aspettava che diec’anni dopo lei, giovine studentessa, avrebbe vestito i panni d’una scribacchina. Che diec’anni dopo avrebbe intervistato un componente del CG3.

Scribacchina aveva da poco compiuto diciott’anni, nel novembre 1993.

***

California Guitar Trio

Ottobre 2002

Chi ha amato il suono dei King Crimson e della chitarra di Robert Fripp resterà incantato dall’ultimo album del California Guitar Trio, CG3+2. Un lavoro che – per poesia, stile e qualità – non passa inosservato.

Interessante l’idea che sta alla base della nascita, nel 1991, del California Guitar Trio: unire background diversi sotto l’egida del suono di Robert Fripp. Difficile? A parole, forse; non a orecchio. A testimoniarlo c’è, oggi, CG3+2, ultimo lavoro di studio del combo formato da Paul Richards (originario dello Utah, USA), Bert Lams (belga) e Hideyo Moriya (giapponese). Tre personalità diverse, tre diversi modi di approcciarsi alla chitarra, tre menti capaci di riunire milioni di influenze (non solo musicali) in un’unica nota. I tre sono affiancati in quest’album da due icone viventi della musica: Tony Levin allo stick e Pat Mastelotto alla batteria.
Nei giorni scorsi ho avuto il grande onore di parlare di CG3+2 con Paul Richards. Complice, come da copione, la cornetta del telefono: io in provincia di Bergamo, lui a Salt Lake City, Utah.

- Paul, ho ascoltato con grande piacere il vostro ultimo lavoro, CG3+2. Come gli album precedenti, anche qui la caratteristica che si nota subito è la ricchezza della proposta: melodie arabeggianti (Melrose Avenue, traccia numero 1), sonorità blues, sfumature jazz, tocchi di classica, surf, fusion. Con un unico collante: l’impronta prog di Robert Fripp. E’ incredibile trovarsi di fronte a tre chitarristi capaci di tanto.
“Questa eterogeneità è una delle principali caratteristiche del California Guitar Trio, una sorta di marchio di fabbrica che ci ha accompagnati sin dall’inizio della nostra avventura musicale. La cosa curiosa è che questo mélange di generi è venuto da sé, in maniera naturale. Pensandoci bene, la musica del California Guitar Trio è semplicemente l’evoluzione di elementi già esistenti: io ho alle spalle un passato musicale fatto di jazz, country, blues e gospel; Bert si è formato suonando chitarra jazz e classica, con una particolare predilezione per Bach; Hideyo, invece, è cresciuto con la passione per la musica surf. Da queste nostre inclinazioni diverse siamo arrivati ad un punto comune, rappresentato da Robert Fripp; ed è proprio grazie a questo meraviglioso chitarrista che ci siamo incontrati e abbiamo deciso di unire le nostre strade artistiche”.

- Come accennavo più sopra, davvero in CG3+2 si sente, fortissima, l’influenza di Robert Fripp e della musica dei King Crimson. Come giudichi la presenza costante di quest’influenza: positivamente o negativamente?
“Personalmente, giudico questa influenza in modo molto positivo. Robert Fripp, come ho già detto, è la ragione per cui il California Guitar Trio esiste: io, Bert e Hideyo ci siamo incontrati nel 1987 in Inghilterra, durante uno dei corsi di chitarra tenuti da Fripp. Dopo aver completato i corsi, abbiamo avuto la grande opportunità di suonare in tutto il mondo con Robert e il suo Fripp’s League of Crafty Guitarists. Terminata l’avventura, io, Bert e Hideyo abbiamo deciso di proseguire, fondando nel 1991, a Los Angeles, il California Guitar Trio. Tutto il nostro lavoro può essere considerato alla stregua di un grande, immenso omaggio alla poetica musicale e al sapiente tocco di Robert Fripp”.

- Ho visto che avete inserito nell’album la cover di Heart of the Sunrise, il noto brano degli Yes. Personalmente, da voi mi sarei aspettata la cover di un brano dei King Crimson o di Fripp…
“Gli Yes sono sempre stati uno dei miei gruppi preferiti, sin da quand’ero ragazzo, e penso che Heart of the Sunrise sia uno dei brani più belli che la band abbia mai scritto. L’idea di farne una cover è nata dal fatto che Tony Levin (ospite in quest’album insieme a Pat Mastelotto – ndr) ha già avuto a che fare con gli Yes, quindi ci è sembrata una buona idea farne una rivisitazione alla nostra maniera”.

- Il progetto California Guitar Trio, quest’anno, festeggia gli undici anni di vita: puoi fare un bilancio del lavoro svolto in tutto questo tempo e una previsione per il vostro futuro artistico?
“E’ difficile fare, oggi come oggi, un bilancio di questi undici anni trascorsi insieme; ancora più difficile fare ipotesi per il nostro futuro artistico… Sono successe molte cose, positive e negative; molte altre ne succederanno, ma nessuno può sapere quali saranno… In ogni caso, sia nel nostro passato che nel nostro futuro, il filo conduttore di tutto è stato e sarà la musica. E’ lei che ci ha portati fin qui, ed è lei che ci porterà avanti. Vedremo quello che succederà… l’importante è seguire l’istinto e avere sempre nel cuore la voglia di rinnovarsi”.

- Ricordo che nel novembre 1993 siete stati in Italia e avete aperto in maniera superlativa il concerto di David Sylvian al Teatro Smeraldo, Milano (accanto a Sylvian c’erano Robert Fripp, Trey Gunn e Pat Mastelotto). Non hai mai pensato ad una possibile collaborazione tra il California Guitar Trio e David Sylvian?
“Ho ben presente quel concerto al Teatro Smeraldo… E’ un mio grande desiderio poter collaborare con David Sylvian: è un artista favoloso, uno di quelli che lasciano il segno. David, in questo, momento, sta lavorando ad un progetto che lo vede unico protagonista; certo, quando avrà terminato, sarei veramente onorato di poter mettere mano ad un progetto comune”.

- Verrete a suonare in Italia dal vivo per promuovere CG3+2?
“Sì, abbiamo in programma dei concerti in Italia per la prossima primavera; siamo già stati molte volte in Italia, gli anni scorsi: ricordo come fosse ieri la data di Pavia e i concerti fatti insieme a Fripp… adoro il vostro paese, è bellissimo”.


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