Magazine Cinema
Una bruttissima storia di ragazzine costrette a prostituirsi, di politici e pezzi grossi dell'esercito invischiati, di servizi segreti che non vogliono far conoscere la verità.
Quindi l'illusione di una socialdemocrazia paradisiaca, nonostante il clima infausto, va a disperdersi in un clima cupo di violenza, sopraffazione, corruzione, sottile e cruda repressione.
Il film segue due piste: una è la classica investigazione poliziesca con tanto di servizi e collaboratori di politici che intralciano le indagini perché non vogliono che lo scandalo scoppi sotto le elezioni, ( visto l'alto numero di ministri e uomini di legge coinvolti), qui è evidente la lezione del thriller politico americano,compresi anche le enfatizzazioni, i dialoghi troppo esposti e semplificativi, anche se ben sorretti dal ritmo e dalla buona interpretazione degli attori. E poi , ( la seconda, quella che preferisco), affronta la vita delle ragazze. Come vengono reclutate,il lato quotidiano del lavoro, i rapporti con la loro "padrona", e tutto il resto. Noi veniamo a conoscenza di questo mondo grazie alla storia di Iris e Sonia, due ragazzine problematiche e per questo ospiti di una casa famiglia , dove in teoria dovrebbero vivere tranquillamente con i coetanei , le quali a poco poco si fanno trascinare nel giro di sesso a pagamento con anziani facoltosi e pubblicamente importanti.
La pellicola è sopratutto il ritratto amaro e duro di una nazione incapace di dare educazione e fiducia ai giovani, nascondendosi dietro idee liberali e di libertà personali fragilissime, un paese di viziosi e indifferenti, dove è impossibile fare luce su un caso tanto squallido. Perché le elezioni, il fatto di poter essere il primo ministro , di poter gestire il potere, passa sopra la serenità e la tranquillità che ogni ragazzina dovrebbe avere. Passa sopra alla giustizia e al lavoro di un giovane ed onesto poliziotto.
Guardando il film , mi veniva da pensare che spesso noi italiani siamo convinti che certe cose capitino solo da noi. Proviamo vergogna per una classe dirigente pubblica e privata priva di etica, morale, senza senso della vergogna . A parte , poi, glorificare un vecchio e squallido porco perché si fa menare il suo flaccido organo dalle ragazzine. La mancanza di morale italica che per la vergogna poi cerca di darsi un contegno diventando giustizialisti un tanto al chilo.
Non stavano meglio in Svezia: il film mostra squallide cene eleganti, ragazzine costrette a fare sesso con anziani laidi,il corpo della donna come merce , usato da altre donne per far soldi e comprato dagli uomini.
E in più la macchina statale e della sicurezza che attacca chi vuole portare la verità a galla.
Non c'è consolazione, non c'è speranza, ed è questa cosa che forse ci lega, come popoli, come persone.
La colonna sonora a base di successi rock e dance,sottolinea un'atmosfera in superficie allegra,libera,spensierata,ma pone ancora di più l'accento sulla natura putrida, decadente, viziosa, che in sostanza sta alla radice del sistema svedese in quegli anni. Un classico problema che si manifesta nelle democrazie liberal-capitaliste.
Call girl , quindi è un buon film. Indagine amarissima sul declino di un paese , delle sue classi dirigenti, del suo sistema fin troppo debole e incapace di difendere le fasce più deboli, opera lucida che talora strizza l'occhio a un certo modo americano di fare cinema,ma che mantiene sempre la sua stupenda anima di cinema nordico. Un certo rigore e pessimismo che io amo tantissimo.
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