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Caló de Rafalet

Creato il 19 novembre 2015 da Leavventuredialice @leAvventurediAL

Se volevate vedere Minorca in inverno e siete venuti in sopralluogo, queste 3 settimane non ne sono state un esempio. Minorca ci ha regalato ben 20 giorni di sole, caldo (perché 20 o 25 gradi sono relativamente tanti per novembre) e calma assoluta.

Normale? Mica tanto. Dicono che di solito non è così bello. Quindi non illudetevi. Io parlo sottovoce, sperando che duri, anche se dalle previsioni arriverà presto la tramontana. E allora, si salvi chi può.

In queste settimane, spiagge vuote, anche quelle più urbanizzate come Cala Galdana, tornavano a mostrare acque limpide e ricche di posidonia viva, mare azzurro intenso. Urbanizzazioni deserte, ma qualche macchina c’era comunque: manutenzione dentro gli hotel oppure qualche minorchino avido di natura incontaminata.

Passato l’uragano del turismo, l’isola sta respirando a pieni polmoni, liberandosi da tutte le scorie accumulate in questi mesi senza sosta, preparandosi al letargo e alla stagione delle piogge e della tramontana interminabile.

Tre settimane così sono volate e non è difficile crederlo. Io e il Pescatore in ferie (ufficialmente inoccupati), non abbiamo fatto un giorno chiusi in casa –o meglio, uno sì, il 2 di novembre, pioggia e 10 gradi, tutto chiuso perché festivo: pensavamo di impazzire- e siamo andati alla scoperta di angoli di Minorca ancora inesplorati.

Se l’inverno a Minorca fosse così sempre, tutti si trasferirebbero qui! Chi non vorrebbe lavorare 6 mesi per poi farsi 6 mesi di ferie, con un tempo fantastico, mentre in Padana tutto è avvolto dalla nebbia? No, sappiate che il peggio dell’inverno deve ancora venire (parlo sempre di inverno, ma mi riferisco a tutto il periodo che va da novembre ad aprile, il “fuori stagione”), e la cosa mi preoccupa. Mi preoccupa perché sarò chiusa in casa per un mese o forse più, senza fare niente. Perché tutto il tempo che adesso passo in passeggiate (e sono almeno 4 ore, tra una cosa e l’altra, e viste le ore di luce, è praticamente tutta la giornata!), sarà ridotto ai miei 60 metri quadrati di casa, avvolta in mille coperte e di fianco ad una stufetta. Perché quando fuori ci sono 10 gradi e umidità al 100%, tramontana a 80 o 100 km orari e la testa ti scoppia, piogge costanti e il sole sembra essere scomparso, la voglia di uscire ti passa subito. E il fatto che non ci siano centri commerciali, multisala, e in generale attività “sociali” da fare quando il tempo non permette (vedi passeggiata sotto i portici a Bologna, Decathlon, Outlet, Mediaword, ecc), demoralizza tanto.

Quindi, mentre mi godo quest’autunno insolitamente fantastico, continuo ad aggiungere spiagge al mio elenco di spiagge incantate e Rafalet non può essere tralasciata.

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Si trova dall’altra parte dell’isola rispetto a dove abitiamo, e vi assicuro che ieri il tragitto in auto verso Mahón, dopo quasi un mese di “sciopero” dall’auto, si è fatto infinito. Quanto ci cambia Minorca..

mapa Rafalet

Vi avverto: questa non è una di quelle spiagge per prendere il sole. E’ un angolino di paradiso da scoprire, ammirare, e rendersi conto così di quanto si è fortunati a vivere qui.

La cala si trova dentro ad un barranco, un dirupo con rocce a strapiombo di 25 metri, un’insenatura stretta che si allarga man mano che si apre verso il mare. Sono solo pochi metri di sabbia, perlopiù all’ombra (se non in piena estate, nelle ore centrali), ma è perfetta per fare snorkeling.

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Si può raggiungere in vari modi: noi l’abbiamo scelta come meta finale di un’escursione da Punta Prima. E’ un tratto del Camí de Cavalls (4,5 km, solo andata) in cui potrete ammirare l’Illa del Aire e il suo faro, la torre difensiva di Alcaufar, la spiaggia di Alcaufar e arrivare poi al Caló d’en Rafalet. Dopo circa un’ora di cammino, presso il paletto “19-053” del Camí de Cavalls, nella paret seca si apre una stretta fenditura, lasciando spazio ad un cammino all’interno del bosco.

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Seguitelo e, dopo 5 minuti, gli alberi lasceranno il posto a questa meraviglia.

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L’altra possibilità è quella di raggiungere in macchina Alcaufar o S’Algar e poi prendere subito il Camí de Cavalls, ma allora perde tutta la magia.

Scheda tecnica

Nome: Caló d’en Rafalet

Municipio: Sant Lluís

Tipo di spiaggia: vergine

Composizione sabbia: sabbia bianca e rocce

Lunghezza: 2 m

Tipo di accesso: a piedi (per il Camí de Cavalls)

Difficoltà: bassa

Parcheggio: nessuno (si può parcheggiare nelle urbanizzazioni prossime)

Servizi: nessuno


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