Il numero dei matrimoni in Italia è in discesa; non si tratta di un fenomeno completamente sconosciuto ma, certamente da qualche anno si è fatto più importante. Rispetto al 2010, ci sono stati 12870 matrimoni in meno; in particolare, a calare sono le prime nozze fra italiani. Negli ultimi quattro anni, si è registrato un calo delle celebrazioni pari a 37mila.
Coloro i quali decidono di convolare a nozze, hanno sempre più spesso un età superiore ai 30 anni; per i maschi l’età media è di 34 anni mentre per le donne è di 31 anni. Invece, fra coppie con un’età più avanzata, il numero dei matrimoni celebrati cresce. Da questi dati emerge che in Italia, per sposarsi si preferisce aver superato i 30 anni. In parte, una spiegazione deriva dal boom delle unioni di fatto che interessano un numero sempre maggiore di coppie, infatti nel 2011 un bimbo su quattro è figlio di genitori non sposati.
Per alcuni, la spiegazione del fenomeno è da ricondurre alla crisi economica che attanaglia il nostro Paese; i giovani, spesso precari o disoccupati, non possono assumersi la responsabilità di sostenere le spese di un matrimonio e quelle necessarie per formare una famiglia. D’altro canto, si sostiene che ciò che è veramente cambiata sia la società; pensiamo al dopo guerra: certamente si soffriva la povertà ma ugualmente si aveva la voglia di sposarsi e di costruire una nuova famiglia.
Oggi a ritardare il matrimonio incide anche l’allungamento della scolarizzazione, le difficoltà che si riscontrano nel comperare un alloggio e la tendenza a restare sempre più a lungo a casa dei genitori.