Ormai è di dominio pubblico che la National Security Agency (NSA) degli Stati Uniti monitora sistematicamente le telefonate, i messaggi di posta elettronica e gli altri dati elettronici in molti paesi di tutto il globo. Tra questi paesi vi sono anche quelli alleati degli Stati Uniti come per esempio la Spagna, l'Italia, la Germania, il Giappone e il Brasile.
Le reazioni di tutti i paesi sorvegliati sono state di indignazione e il premier di uno dei più stretti alleati degli Stati Uniti, la Germania, ha telefonato personalmente a Obama, presidente americano.
Naturalmente, risulta difficile credere che questi paesi non fossero minimamente a conoscenza che esiste una rete di sorveglianza mondiale, denominata il Club, che monitora tutto quello che ritiene importante per proteggere le libertà civili (non è uno scherzo!)
Il Club è una associazione top-secret fondata nel 1946 per condividere tutte le informazioni di intelligence tra i membri che la compongono. I primi membri furono gli Stati Uniti, il Canada, il Regno Unito, l'Australia e la Nuova Zelanda che più tardi formarono quello che oggi conosciamo come i Five Eyes (Cinque Occhi). L'esistenza dell'associazione è stata pubblicamente ammessa soltanto nel 2010 dalle autorità americane.
L'obbiettivo originale dell'associazione di spie era quello di costruire la rete di intercettazioni più sofisticata del mondo, per raccogliere informazioni dall'ex Unione Sovietica, e più tardi dalla Cina.
Quando l'Unione Sovietica crollò, nel 1989, l'associazione non venne sciolta ma continuò a crescere diventando una componente chiave per lo spionaggio industriale a favore delle società politicamente collegate ai membri associati. La guerra al terrorismo ha contribuito a rafforzare e a potenziare ulteriormente tutta l'associazione.
Le alleate nazioni che sono state spiate, soprattutto la Germania, vorrebbero entrare a far parte a loro volta del Club, per accedere alle preziose informazioni della National Security Agency americana, che permetterebbero loro di controllare tutte le comunicazioni interne e utilizzarle contro i propri nemici politici. Naturalmente in nome della tutela delle libertà civili.
Non fatevi ingannare da quello che appare sui mass-media, i governi dei paesi spiati non sono indignati per la violazione della privacy dei loro cittadini, ma dal fatto di essere esclusi dallo spiare i propri cittadini e poter quindi utilizzare ogni informazione per acquisire consenso politico, eliminando tutto ciò che si frappone.