Le sponsorizzazioni delle auto da corsa servivano solo a gonfiare i costi per abbattere l'imponibile. L'operazione, denominata “Testacoda”, è scattata dopo un controllo a un distributore di carburante, in provincia di Caltanissetta. I sospetti sono nati da una fattura di 50 mila euro per la sponsorizzazione di un'auto da corsa, non giustificata dal volume dell'attività.
Le indagini hanno svelato l'esistenza di un'organizzazione ramificata su tutto il territorio nazionale che, attraverso due società cartiere palermitane, 'costruiva costì per migliaia di euro, cedendo spazi pubblicitari inesistenti su auto da corsa o cartelloni pubblicitari lungo i percorsi delle gare automobilistiche.
Dall'attività di controllo è emerso che, tra le 10 regioni coinvolte nell'utilizzo delle false fatture, Sicilia, Lazio, Veneto e Lombardia, sono quelle che spiccano per il maggior numero di sponsorizzazioni.