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Calvino e il fantastico

Creato il 21 settembre 2011 da Patrizia Poli @tartina

 

Nel 1982 Italo Calvino ricevette il premio World Fantasy Award. L’interesse per il fantastico, e la fiaba in particolare, attraversa tutta la sua produzione letteraria, prova ne sia che fu incaricato di raccogliere in un libro le fiabe della tradizione popolare. Il suo Fiabe italiane contiene, infatti, 200 storie del folklore di tutte le regioni d’Italia.

Per la sua narrativa, l’amico Vittorini, col quale diresse dal 59 al 65 “Il Menabò”, parla di “realismo con carica fiabesca.” Vittorini stesso, insieme a Pavese, è uno degli autori che maggiormente influenzò Calvino.

La prima opera, “Il sentiero dei nidi di ragno” del 1947, ha per protagonista Pin che, con le sue avventure partigiane, è una figura picaresca. La ricerca dell’oggettività non scade mai in cronaca, è sempre presente la dimensione mitica e fiabesca. Il romanzo s’inserisce nel felice filone, fantastico e avventuroso, di narrativa ispirata all’infanzia (iniziato nel clima della rivista Solaria già negli anni trenta.) Qui Calvino comincia a sperimentare la dissociazione dei livelli di lettura, con la mescolanza di forme colte e popolari.

 continua…


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