Cambia il vento? Forse che sì forse che no.

Da Iannozzigiuseppe @iannozzi

a cura di Iannozzi Giuseppe

Cambia il vento.

Mi ha lasciato un po’ perplesso il manifesto del PD. Non mi aspettavo una simile trovata, non nuova comunque.

La segreteria del Pd ha spiegato: “Un paio di gambe sono automaticamente equiparabili a un’immagine offensiva o volgare come quelle delle ‘olgettine’ che circolano sul web?’ Sono la stessa cosa o c’è una differenza? Qual è il confine oltre il quale comincia la mercificazione o l’uso improprio? Il manifesto è una citazione pubblicitaria, una rievocazione di Marilyn Monroe del film ‘Quando la moglie è in vacanza’, divenuta un’icona. Può piacere o non piacere. Ma è davvero riprovevole? Utilizziamo questa occasione per ragionare insieme su come si combatte la vera mercificazione del corpo delle donne anche nella comunicazione politica’.

Eppure io non sono convinto.

E difatti il comitato nazionale Se non ora quando, attraverso una nota, spiega perché il manifesto sarebbe offensivo: “L’abbinamento fra lo slogan ‘Cambia il vento’ e l’ennesima immagine strumentale del corpo femminile ci lascia stupite e attonite’”. Il comitato ne chiede quindi il ritiro “anche per rispetto verso milioni di donne italiane il cui voto è stato fondamentale nelle amministrative e nei referendum nazionali del 12 e 13 giugno”.

Se non è offensiva nel senso stretto del termine, or come ora, in questo delicatissimo momento storico e politico, una campagna pubblicitaria così rischia di essere controproducente.

Se ne parla anche su Lipperatura di Loredana Lipperini, qui.


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