Secondo quanto riportato dagli organi di informazione, nel corso della prossima settimana il Governo presenterà il Decreto Legge per modificare, a partire dalla stagione 2016/17, i criteri di ripartizione dei diritti televisivi all'interno della Liga spagnola.
Come avevamo avuto modo di affrontare in un post di qualche mese fa, attualmente esiste un mercato libero, con Real Madrid e Barcelona che fanno la parte del leone dividendosi circa 280 milioni di euro su un totale di 755.
Se confrontiamo gli indicatori "first-to-last" (ovverosia il rapporto esistente fra la prima e l'ultima) notiamo che sia il divario è ancora molto importante: nonostante la proporzione sia scesa da 11,7 a 7,8 volte, ciò si è tramutato, ragionando in termini assoluti, in un recupero di "soli" 6 milioni di euro da parte dell'ultima rispetto alla prima.
Il Governo Spagnolo vuole mettere fine a questa situazione, anche contando sulla possibilità di aumentare il valore totale dei diritti (la stima è di una crescita dagli attuali 825 mln lordi fino a 1 miliardo di euro), mettendo in piedi un sistema di negoziazione centralizzata, ripartendo la cifra sulla base di tre criteri:
- 50% in parti uguali
- 25% sulla base del palmares sportivo
- 25% sulla base della notorietà e dell'audience sportivo
Non essendo note le modalità di calcolo della quota non distribuita in parti uguali risulta ad oggi difficile provare a fare una vera simulazione.
Basandoci sugli attuali 725 mnl netti, possiamo già accertare che le squadre "minori" ne avranno certamente un beneficio, perché solo dividendo la quota del 50% fra i 20 club si ottiene la cifra di 18,9 mln di euro che è superiore - da sola - al minimo attualmente percepito dalle ultime 5 squadre.
Laddove il budget salisse effettivamente fino a raggiungere il miliardo di euro lordo, solo la parte comune porterebbe 23 mnl di euro per ciascuna squadra, coprendo quando oggi incassano le prime 8 squadre ed avvicinandosi a quando percepiscono le successive tre (25 mln).