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“Cambia rotta” va in scena al Teatro Garage di Genova

Creato il 03 marzo 2013 da Coralriff @coralriff

Lo spettacolo teatrale è incentrato sui fatti del luglio 2001

Genova, 3 marzo 2013

teatro garage
     “Cosa fa un marinaio quando le mappe di navigazione si mostrano sbagliate, quando le bussole e gli orologi e i sestanti non segnano più con la precisione di un tempo?” Inizia così Cambia Rotta, lo spettacolo in scena al teatro Garage di Genova della compagnia “Teatro degli Zingari” gruppo di amici della Comunità di San Benedetto che dal 2000 prova, con il contributo di amici attori e registi, a dilettarsi in attività teatrali.
«Siamo partiti da questa immagine, presa in prestito da uno scrittore uruguagio Raul Zibechi - spiega il regista Antonio Tancredi - per raccontare quei giorni di luglio del 2001, quando tantissime persone arrivarono da tutto il mondo a Genova per affermare che pochi non potevano decidere per tutti, che non possono esistere frontiere solo per gli uomini mentre le merci viaggiano libere, che i semi come l’acqua sono beni di tutti e non un affare per assettare ed affamare, che i territori non sono terre di nessuno dove edificare a piacimento, sventrare senza tener conto chi ci abita, che i diritti umani non possono essere uno strumento di un nuovo neocolonialismo da usare a piacimento solo con i tiranni con cui non si fanno più affari».

     «Siamo tornati a quei giorni del luglio 2001 – spiega la compagnia – non per ricordare le violenze o rievocare un momento importante del nostro vissuto, ma per fare i conti con quel portato ideale che portò a Genova tante persone e che cambiò le nostre esistenze dopo. Con le parole e i nostri corpi siamo passati nuovamente per quei cortei, quelle piazze, richiamato le facce incontrate per le strade e le piazze, le parole ascoltate da chi arrivò da fuori e da chi non volle andare via dalla sua città. Fino allo sparo che colorò di lutto quella che voleva essere una festa. Nonostante siano passati molti anni, quelle parole e speranze sono ancora con noi. Fanno parte di una storia che vogliamo costruire».

Lo spettacolo si avvale di tanti profili, «ogni singola parte è stata decisa insieme – spiegano gli attori – ogni singolo materiale è stato sottoposto al vaglio di tutti». Da Arianna Sale, giovanissima laureata in storia, che ha messo a disposizione le sue capacità di scrittura passando per Ottavia Brunetti che è anche anima di Terra di Nessuno e lavora nel sociale oltre che in un asilo nido; fino a Maurizio Frumento, operatore della Comunità di San Benedetto, tutti ci tengono a precisare: «Viviamo il teatro come “militanza”»

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2013/03/02/APZ2nPtE-teatro_secondo_zingari.shtml


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