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Cambiamenti climatici: a rischio gli uccelli delle Alpi!

Creato il 16 ottobre 2015 da Deboramorano @DeboraMorano

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I cambiamenti climatici stanno mettendo a rischio la sopravvivenza di molti uccelli nel nostro paese.

Ad annunciarlo è stata la Lipu-BirdLife Italia, in occasione del convegno di Parigi su Uccelli e cambiamenti climatici, promosso  da BirdLife International, LPO (BirdLife in Francia) e Muséum national d’histoire naturelle.

In particolare i cambiamenti climatici e la costruzione degli impianti da sci, strappano agli uccelli selvatici i loro territori di nidificazione, costituiti da praterie e altri ambienti d’alta quota mentre ad altitudini inferiori, lo sfruttamento forestale crea ulteriori potenziali minacce alle specie legate alle foreste montane.

Secondo Mattia Brambilla, ricercatore italiano che ha presentato una ricerca promossa dal Museo delle scienze di Trento, da Fondazione Lombardia per l’Ambiente (FLA), Università di Torino e dalla Lipu-BirdLife Italia, le specie tipiche delle nostre Alpi come spioncello, sordone, fringuello alpino, codirosso spazzacamino, civetta nana e civetta capogrosso potrebbero subire una forte contrazione di superficie nel corso dei prossimi decenni, compresa tra il 24% e il 97%.

La ricerca si è basata su due ambienti climatici elaborati dall’Ipcc (International panel climate change) intorno al 2050. Il primo prevede un aumento consistente ma più contenuto (circa +1,8 gradi di aumento medio della temperatura globale per l’ultimo ventennio del secolo corrente), il secondo più forte (+3,7 gradi di aumento della temperatura). In ogni caso, se la situazione non cambierà, per gli uccelli non ci sarà scampo: lo spioncello diminuirà tra il 57% (ipotesi più contenuta) e il 70% (ipotesi estrema), il sordone del 57% o del 69%, il codirosso spazzacamino del 24% o del 31%, e il fringuello alpino, in modo drammatico, del 91% o del 97%.

La progressiva scomparsa di questi animali sarà dovuta ai cambiamenti climatici che si verificheranno da qui al 2100.

Tale scenario è legato alle decisioni che verranno prese alla conferenza mondiale sul clima che si terrà a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre.

(fonte: http://www.repubblica.it)

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