I cambiamenti climatici possono avere effetti negativi anche sulla nostra salute. In particolare, cambiando le condizioni di temperatura e umidità cambierebbero anche le dinamiche di trasmissione di alcuni agenti patogeni.
È quanto conferma un team di ricercatori dell'Institut de Recherche pour le Développement di Marsiglia, che ha analizzato le dinamiche dell’ulcera di Buruli, malattia emergente in America Latina in un periodo di 40 anni, riscontrando una certa relazione con i cambiamenti climatici. Le ricerche sono state effettuate nello stato della Guyana Francese, dove dal 1969 era stato rilevato un cambiamento del numero dei casi ed erano state create delle correlazioni statistiche.
Sono state rilevate in particolare variazioni delle precipitazioni legate all’aumento delle temperature superficiali dell’Oceano Pacifico, con relativo aumento di frequenza de El Niño, fenomeno climatico variabile e periodico che provoca inondazioni, siccità e altre perturbazioni e che attualmente si verifica in Centro e Sud America, ogni cinque-sette anni.
Col passare degli anni le precipitazioni sono diminuite e i deflussi sono stati modificati, comportando la creazione di aree di acqua stagnante dove il batterio responsabile della malattia, il Mycobacterium ulcerans, troverebbe condizioni particolarmente favorevoli.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità avverte che malattie infettive, come la leishmaniosi e la febbre del Nilo occidentale, si stanno proponendo e ri-pronendo come malattie del futuro, insieme a una gamma di agenti infettivi, ancora sconosciuti.