cambiamenti o meglio evoluzioni

Da Meringhe


Avrò provato mille inizi per questo post. Finiti tutti in mela-X. Perchè non so come dire, non so come raccontare le mille idee che in questi giorni di ferie e di calma hanno attraversato la mia testolina riguardo a questo blog, a queste pagine, a tutto quello che comportano. Cercherò di riassumere...Fino a tre giorni fa ero decisa a chiudere baracca. Sul serio. Giuro. Per una serie di motivi, non ultimo il fatto che secondo me un buon blog di cucina richiede una quantità di tempo, di precisione, di passione, di competenza e soprattutto di esclusività che io attualmente non ho. Mantenere un ritmo e una qualità decente era ormai un peso, non posso negarlo, e continuare così non aveva più senso.Quindi in pratica me ne sono stata tutto il Natale convinta che con il primo gennaio avrei scritto l'ultimo post e ciao ciao.
Poi, in uno di quei magici momenti che ci sono solo in ferie, quelli in cui uno se ne sta nel letto a poltrire sotto il piumone del 6° grado di calore dell'IKEA fantasticando su quale dolce proporre quella sera ai parenti, ho improvvisamente realizzato una cosa. Non potevo farlo.Il pensiero di uscire, o comunque di rimanere ai margini, di quella rete di contatti che grazie al blog ho creato mi faceva stare troppo male. Il pensiero di non avere più alla sera il momento sempre sorprendente della lettura dei commenti mi metteva una tristezza infinita. Il pensiero di non provare più la bella sensazione della pubblicazione di un nuovo post, quello poi proprio non lo tolleravo.
Quindi: chiudere il blog: NO. Continuare così: NO.
La soluzione, che sul momento mi sembrava inesistente, mi è arrivata anche questa all'improvviso, nella fattispecie giovedì pomeriggio mentre mi vestivo per andare a fare un giro al negozio di hobbystica dove mi rifornisco. E' arrivata così, proprio di quelle che dici ******! Ma come ho fatto a non pensarci prima?!?Adattare il blog a me. Ecco la soluzione.Fare in modo che siano queste pagine a seguire me e non io a (dover) seguire loro.Abbandonare la staticità del classico foto-ricetta-foto-ricetta perchè non mi rappresenta più, perchè è lungo e difficile proporre ricette perfette, fotografare, ritoccare, trasferire, correggere, postare. E non si può farlo contro voglia solo per una malsana paura di perdere o peggio deludere lettori.Togliere alla cucina l'esclusività in queste pagine perchè non ce l'ha nelle mie passioni, non ce l'ha nella realtà.Far diventare il blog, come mi ha scritto una persona speciale, (proprio di quelle che vi dicevo prima, quelle che non ho mai visto ma di cui non potrei sopportare l'assenza) "una scappatoia e non una strettoia".Ergo: raccontarvi oltre alle cucinate pazze, anche delle mie collane, dei miei bottoni vintage, delle creazioni in legno e shabby del paziente condivisore della mia esistenza, del mio mobile pieno di gomitoli, del porta lavoro con cui vado in giro a mo' di borsetta, del mio amatissimo FIMO, della mia fiammante macchina da cucire..... e non solo! Di tutto quello che vedo in giro che mi ispira, che mi piace. Ricette si, ovviamente, perchè la voglia di cucinare quella proprio non credo che nessuno me la potrebbe mai togliere dalle mani, ma solo quando le considererò adatte, e solo quando le necessità fotografiche non mi costringeranno a mangiare tutto freddo o riscaldato, o proprio a non mangiarlo affatto perchè si sa la lunghezza della pausa pranzo è quella che è.
Non so con che modalità, con che tempi.So solo che lo farò con leggerezza, calma, lentamente.Sperando che chi passa di qui continui a sentirlo come un posto caldo dove vale la pena di fermarsi un momento, anche se il calore non verrà sempre dal forno, ma magari da una bella sciarpa di lana o da un paio di orecchini rossi fiammanti. Proprio come succede qui, qui, qui....
immagine tratta da Getty Images

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