“Cambiare il nome,può cambiare il corso della vita?
Ci sono nomi che aiutano…alleggeriscono…e spesso risolvono,
altri che invece impegnano molto e “pesano” enormemente?
Esistono i “bambini di sostituzione”,a seguito di scomparse
dolorose precedenti,ma esistono pure i doppi nomi imposti,che
possono nascondere una separazione tra gemelli,tra fratelli e/o
sorelle dei genitori e infine anche dei nonni e prozii.
A volte i nomi che diamo ai nostri(o che riceviamo a nostra volta)
figli,rappresentano il desiderio inconscio di risolvere situazioni
dolorose di perdite,dentro il proprio albero familiare.”
Mi sono svegliato al solito presto,ancora con il buio sanremese…
con in “testa” la storia di una bambina poi donna,”irretita”,
dal destino e dalla rabbia(inconscia) della mamma( è stato così
anche per qualche nonna?),rimasta vedova giovanissima.
Questo forte carico di rabbia(ruminio inconscio) è rimasto presente
nella discendente sino ad oggi.La bambina oramai adulta,si sposa,
si separa,poi convive,si separa nuovamente.Vive storie sentimentali
importanti,che ineluttabilmente(sembrerebbe) si troncano e finiscono
burrascosamente,impregnate sempre di forte rabbia(provocate dal suo
forte senso e rispetto inconscio di lealtà familiare verso la mamma,
e/o forse, verso una altra figura familiare importante?
Alla fine la bambina,si ritrova imposto un doppio nome(inconsciamente,
lo si fa non solo per segnalare una separazione fra fratelli e sorelle),
che vuole testimoniare la scomparsa improvvisa e dolorosa del padre(?),
ed una sorta di “legare-trattenere a sè” la figlia da parte della madre,
mantenendo così, sempre presente, la memoria della figura paterna,
prematuramente scomparso.
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