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Cambiare la situazione italiana per gli artisti emergenti.

Creato il 10 marzo 2012 da Ufficiostampa @gucci_antonella
Questo post esula dal mio solito argomento sulla promozione. E’ una mia presa di posizione personale (e non lavorativa) che però, a mio modo di vedere le cose, influisce sul “successo” degli artisti e, di conseguenza, sul mio lavoro. 

Il campo artistico che conosco meglio è quello musicale. Ma, a quanto pare, anche negli altri ambiti artistici le cose per gli emergenti non vanno molto bene. Circolano sempre i soliti nomi, chi potrebbe/dovrebbe investire non lo fa certamente su sconosciuti al pubblico, ci sono pochi spazi in cui mostrarsi e così via.

Ebbene, io credo nella responsabilità individuale. Se da una parte è vero che siamo “costretti” a subire le scelte dei pezzi grossi, non sono convinta della nostra “innocenza”.

Parliamo ad esempio degli aspiranti musicisti. Ne conosco a bizzeffe. Molti fanno pezzi loro, altri, per suonare, si accontentano di fare cover o tributi. Tutti a lamentarsi:
a)che non ci sono locali dove poter suonare
b)che quei pochi spazi siano occupati dalle cover/tribute/party band.

Siamo sicuri che la colpa sia degli “altri” ? O invece quando dovremmo in prima persona supportare qualcuno che si cimenta come noi in qualcosa di nuovo abbiamo altro da fare? Quanti di voi musicisti vanno ad ascoltare gruppi che propongono pezzi originali? Come mai (parlo della mia zona) pullulano i musicisti, che però nelle serate live spariscono almenochè non siano loro a suonare? Credete al  detto che 1 su 1000 ce la fa, quindi meglio “affossare” i concorrenti? Non credete invece che sarebbe più utile “l’unione fa la forza“?  Immaginiamo in grande. In Italia siamo pieni di emergenti davvero bravi. Ci sono tanti musicisti, cantanti, fans eccettera. Se chi crede nella musica indipendente si “unisse” potrebbe creare davvero una forza, sia contrattuale che mediatica. Il Mei (meeting delle etichette indipendenti) in collaborazione con Audiocoop, sta lavorando proprio in questa ottica. Come dice Giordano Sangiorgi la collaborazione è  essenziale per crescere. Ma non basta il loro lavoro. Occorre lo sforzo di tutti. Vi chiedete cosa potete fare? Ecco:

-frequentare i locali che offrono spazi agli emergenti (sia per musica live, che per esposizioni di quadri, che per presentazioni di libri). Facciamo capire a chi prova a dare uno spazietto agli “sconosciuti”  che la sua fiducia è ben riposta. Oggi da spazio a qualcun altro, un giorno potremmo essere noi ad averlo.
-Comprate e diffondete le opere degli emergenti. Ciò che è già conosciuto tramite i media è scontato, provate a  scoprire altri artisti come voi e a diffondere la loro opera.  Ne guadagnerà tutto il movimento indipendente, quindi anche voi.
-Unitevi con altri artisti. Fate fronte comune.  E’ il principio dei sindacati e delle organizzazioni. Uno può fare poco, mille possono fare la differenza. Supportate, seguite, votate, aiutate.

Se invece pensate solo a voi stessi e alla vostra carriera non lamentatevi se poi le cose vanno male in Italia per gli artisti. E, soprattutto, non incolpate gli altri.

Cambiare la situazione italiana per gli artisti emergenti.

Antonella Gucci


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