Oggi voglio parlarti di un tema a me molto caro in questo periodo, il cambiamento.
Come Mental Coach mi capita molto spesso di lavorare con atleti, allenatori e team per prepararsi al cambiamento, conviverci, cercarlo, perseguirlo, accetarlo, cavalcarlo e tutto ciò ad esso inerente.
Molto spesso il cambiamento è una cosa che spaventa, semplicemente perché ci costringe ad uscire dalle nostre abitudini, dai nostri schemi, da quello che sappiamo e ci viene bene fare.
C’è una definizione di pazzia che mi piace moltissimo e che recita più o meno così: “pazzia è cercare di ottenere risultati differenti facendo sempre la stessa cosa”.
Molti atleti hanno rifuggono il cambiamento perché tavolta il cambiamento è fatica, perché hanno paura che possa alterare il loro “equilibrio”.
Cercare l’equilibrio è umano e naturale, cercarlo pretendendo di mantenere inalterato lo “status quo” è quantomeno illusorio.
Tutto intorno a noi si evolve, il nostro avversario cambia, le metodologie di allenamento si rinnovano, le situazioni in cui di volta in volta ci veniamo a trovare sono differenti, talvolta cambiano i regolamenti e perciò, anche se riuscissimo veramente a “non cambiare”, in realtà, cambiando il contesto intorno a noi, anche noi stiamo cambiando, e probabilmente è un cambiamento che stiamo subendo.
Molto spesso è più facile cambiare quando stiamo vivendo un periodo di difficoltà e di sconfitte, anche perché non arrivando i risultati talvolta ti trovi a “non aver più nulla da perdere”. Credo però che il cambiamento sia tanto importante quando sei in un momento di difficoltà, così come quando sei in un momento in cui tutte le cose stanno andando a meraviglia.
Pensaci, anche quando tutto sta girando alla grande e stai ottenendo i risultati che ti sei prefissato, qualora continuassi a fare sempre le stesse cose, piano piano il tuo gap con gli avversari si assottiglierebbe fino ad annullarsi e forse, a quel punto, potrebbe essere addirittura più difficile tornare a vincere, semplicemente perché mentre il tuo avversario è “in corsa” tu devi “riprendere a correre” vincendo un’inerzia che rischia di farti perdere terreno.
Tornando al concetto di cambiamento ed equilibrio c’è una metafora che amo particolarmente e che ho sentito per la prima volta da Fish, uno dei miei soci, non so se la metafora è sua, ma io la ho “imparata” da lui :)
Ci sono due tipi di equilibrio, l’equilibrio della sedia e l’equilibrio della bicicletta. Mentre l’equilibrio della sedia è un equilibrio statico, l’equilibrio della bicicletta è un equilibrio dinamico ed in continua evoluzione e soprattutto… per stare in equilibrio sulla bicicletta devi continuare a muoverti e a pedalare!
Credo che questa metafora riassuma meravigliosamente bene il concetto che ti voglio esprimere. Sempre da qui, qualche tempo fa, lavorando con un team, è scaturita questa riflessione. Se sono in equilibrio sulla mia sedia in un prato meraviglioso e in una splendida giornata di sole, mi godo il paesaggio ed il tepore del sole; ma se d’improvviso il cielo si rannuvola e viene un gran temporale, mi prendo tutta l’acqua!
Quando invece sono in equilibrio sulla mia bicicletta, quando c’è il sole posso godere ugualmente del paesaggio e del clima, ma questa volta, appena mi accorgo che le nuvole sia avvicinano, posso allontanarmi alla ricerca di un altro “posto al sole”.
Credo che il concetto da perseguire sia quello di cambiare per acquisire maggiore flessibilità, maggiore capacità di risposta.
Maggiore è la tua capacità di rispondere, di cambiare e di adattarti agli eventi, maggiore sarà la tua possibilità di fronteggiare con successo la situazione e vincere, ma se invece le cose che fai, indipendentemente dalla situazione e dal conteso in cui ti trovi, sono più o meno sempre le stesse, perché non hai tante alternative, sei probabilmente destinato a vedere limitato il tuo campo di azione e di conseguenza i tuoi risultati.
Credo fortemente che la flessibilità sia potere e flessibilità è avere la capacità di cambiare, cambiare comportamento, cambiare schema, cambiare atteggiamento, cambiare modalità di comunicare, cambiare tipologia di allenamento, insomma cambiare.
Tante volte, troppo volte da Mental Coach mi sento ripetere “Questo non funziona” o “Questo in questa squadra/in questo sport/con questo atleta/con me non funziona”.
Forse…
o forse è soltanto paura di cambiare!
Un saluto e alla prossima.
Di Pasquale Acampora