Cambierà qualcosa?

Da Bangorn @MarcoBangoSiena

Ieri era San Valentino, come ben sapete, a meno che non siate stati isolati dalla rete, dalla TV e dalla gente per qualche settimana.
Di solito il programma ha sempre previsto cena+fiori+regalo+cioccolatini, per cui, dopo la botta di Natale, ci si preparava alla corsa alla prenotazione del ristorante, ben consapevoli che si pagava un surplus dovuto alla data sul calendario.

Ieri leggevo invece una delle solite notizie ansa, che rivelava che 7 italiani su 10 avrebbe rinunciato alla cena romantica. La notizia proviene da Confesercenti che lancia questo “allarme” includendo i risultati dei campioni raccolti. I 4 elementi insieme, che ho scritto sopra, sembrano ormai abbandonati, e se si va fuori a cena non si possono mettere insieme anche cioccolatini+fiori+regalo (gioiello, per dire).

Sarò cattivo, ma non è che con questa crisi riusciremo a toglierci dalle palle le feste obbligate? Magari da non avere più l’obbligo di portare fuori la propria metà il 14 Febbraio, ma quando pare a noi. Se questa ondata di austerità si portasse dietro San Valentino, festa della donna*, il cenone di Capodanno, i compleanni, i matrimoni con cena/pranzo, comunioni, cresime, battesimi e tutte quelle ricorrenze in cui si obbliga la gente a uniformarsi per l’occasione, non ne sarei così dispiaciuto.

Potrebbe rivelarsi più piacevole piombare a casa il 13 Maggio (data a caso) con un mazzo di fiori e dire alla propria moglie: «Dai, preparati che usciamo a cena.»

*Prima che si scateni un putiferio femminista/maschilista, non intendo abolire la festa della donna come giornata, ma come celebrazione serale, con cene varie.


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