ATTENZIONE: questo post potrebbe contenere, anzi sicuramente conterrà, SPOILER sulla stagione 2 dei morti viventi.
"Raga, vi canto la prima canzone che mi passa per la mente. Vediamo...
What's in your head, in your hea-ead, zombie zombie eh eh eh uh uh uh."
Mai fidarsi degli zombie.Non che dovevate aspettare me per saperlo, però: mai fidarsi degli zombie.Ogni volta che li dai per morti, sono capaci di rimettersi in piedi e proseguire nella loro inesorabile marcia, ‘sti brutti bastardi.Non ho mai amato molto gli zombie. Sarà perché non sono mai riuscito a superare il primo livello di Resident Evil 2. Un po’ perché mi veniva un infarto ogni volta che vedevo quel mostro apparire dalla finestra e un po’ perché per risolvere gli enigmi sospetto ci andasse un Q.I. superiore a 140.O sarà perché, in quanto cannibale, vedo gli zombie come i miei rivali più diretti. Pure loro sono cannibali, però sono morti e odiano i vivi, come il cantante Edda. Quando morirò, mi sa quindi che diventerò uno zombie. Che bella prospettiva.Discorso troppo macabro, scusate. Cambiamo argomento: chi è morto questa volta in The Walking Dead?
Il mondo degli spettatori televisivi al momento si può dividere in due categorie principali:- Chi adorava The Walking Dead all’inizio e poi l’ha considerato una merdata non appena gli zombie hanno cominciato a diminuire progressivamente la loro presenza.- Chi schifava The Walking Dead all’inizio e invece poi l’ha rivalutato.
"Mmm... ma come caaazzo si faceva a finire Resident Evil 2?"
Io faccio parte della seconda categoria, come si può vedere nella mia evoluzione di giudizi da QUI a QUI a ora. Forse perché, l'ho già detto prima, non ho un grande feeling con gli zombie (a parte la band anni ’60 The Zombies che adoro), quindi ho accolto positivamente il fatto che nella seconda stagione si siano visti di meno.L’errore fatto da molti spettatori delusi dalla “svolta” di The Walking Dead è invece secondo me stato quello di aver pensato si trattasse di una serie horror. La componente horror è sì presente, ma in minima parte, e come è tradizione con le serie AMC (vedi anche Breaking Bad, Med Men o The Killing), la forza sta piuttosto nei dialoghi e nell’accumulo crescente di tensione. In pratica, per buona parte degli episodi sembra non succedere niente, e poi all’improvviso succede qualcosa di clamoroso.Un tipo di costruzione narrativa che a qualcuno potrà dare sui nervi e che io invece apprezzo molto. Finalmente questa tecnica sta funzionando anche con TWD. Nella seconda stagione è infatti cresciuta sempre più la qualità dei dialoghi, all’inizio davvero scontati e banali e adesso diventati, almeno un filino, più profondi.L’elemento più interessante è però stata la crescita dei personaggi. E con personaggi intendo soprattutto i due principali maschili: Shane (Jon Bernthal) in particolare si è rivelato uno dei più grandi bastardi nella storia recente delle serie tv. Ogni episodio ha compiuto un passo verso il baratro. Senza ritorno. La disumanità che si è impossessata del mondo ha divorato pure lui dal di dentro e presto potrebbe sbranare pure gli altri. Perché sono tutti contagiati. Siamo tutti contagiati. Ora persino io che all’inizio guardavo con grande diffidenza a questa serie."Mmm... stasera che cucino? Zombie lesso o con delizioso contorno di budella?"
Non sono diventato ancora un fan sfegatato, perché comunque permangono ancora diversi limiti. Uno non da poco è che la maggior parte dei personaggi resta tutt’ora piuttosto mediocre.ATTENZIONE SPOILER (meglio ripeterlo per sicurezza): con la morte del mio preferito Shane, ora per chi simpatizzerò? (sì, simpatizzavo per il personaggio più stronzo, e allora?).Per fortuna Rick (Andrew Lincoln), che all’inizio non reggevo, sta venendo fuori con un’evoluzione notevole e rivela aspetti della sua personalità sempre più oscuri. Sta succedendo un po’ come con Jack (Matthew Fox) di Lost: all’inizio leader del gruppo di sopravvissuti dell’isola e medico perfettino e poi via via allo scoperto con le sue insicurezze e fragilità. In maniera analoga Rick si sta adattando al nuovo mondo zombie a poco a poco. Dopo tutto, lui era beato a dormirsela in coma quando il “casino” è successo e quindi ha avuto meno tempo rispetto agli altri per abituarsi alla mutata situazione. Adesso che lo sta facendo comincia a regalare soddisfazioni. Cattiveria! Sangue! Morte! Distruzione! Manie dittatoriali! Sììì!Gli altri sono invece personaggi ancora in cerca d’autore: T-Dog (IronE Singleton) non l’ha cagato nessuno in questa stagione, Daryl (Norman Reedus) potrebbe dare molto di più invece di stare dietro a quella frignona zombie più degli zombie di Carol (Melissa Suzanne McBride), Glenn (Steven Yeun) appena ha visto un po’ di fica non capisce più niente e sta facendo troppo il pucci pucci innamorato, mentre dal proprietario della fattoria Hershel (Scott Wilson) mi aspetto una maggiore incisività, così come dalla finora anemica Lori (Sarah Wayne Callies) e soprattutto da Andrea (Laurie Holden): da aspirante suicida si è trasformata nel giro di pochi episodi, in maniera se vogliamo piuttosto inverosimile e affrettata, in principessa guerriera. Però il colpo di scena finale della stagione lascia immaginare per lei sviluppi parecchio interessanti…"Ti prego, fa che non muoia adesso! Non ha ancora sofferto abbastanza..."
Il bambino, il figlioletto di Rick e Lori, resta invece sempre odioso e spero che venga presto massacrato dagli zombie in una maniera crudele e feroce.The Walking Dead è una di quelle serie che possono piacere o no, o che in alcune puntate possono piacere e in altre puntate no, ma è comunque una visione d’obbligo, in grado di sfracellare negli Usa qualunque record d’ascolto la tv via cavo e soprattutto capace di essere stimolante e dividere come poche altre serie che oggi vagano sulla Terra.Come gli zombie si muovono sulla sottile linea di confine tra la vita e la morte, The Walking Dead resta sempre in bilico tra momenti ottimi e momenti più da “bah!”. A dispetto di una season 1 sopravvissuta da moribonda, nella seconda stagione è sembrata sorprendentemente viva.Mai fidarsi degli zombie.