Dopo uno stonatissimo attacco dei concorrenti sulle note di I don’t care (Icona pop), entra in gioco il team Carrà. La peggiore è stata indubbiamente Luna Palumbo – poi eliminata – esibitasi sulle note di una quanto mai orribile Can’t Remember to Forget You (Shakira feat. Rihanna). Bastava poco per rendere questa canzone, che a mio parere è tra le più indecenti degli ultimi tempi, giusto un tantino più gradevole; il risultato è stato però un’esibizione in cui campeggiava la ragazza a metà tra una novantenne col mal di schiena e una goffa sorella sconosciuta di Miley Cirus che cerca di twerkare senza riuscirci (vi sembrerà un’accoppiata ossimorica ma riguardate il video e non potrete che essere d’accordo). Non ci piaceh.
Difficile scegliere invece il migliore della serata, forse Federica Buda, che pare dare deboli segni di miglioramento di volta
A cura di Penny
in volta. La sua Why (Randy Crawford) non ha raggiunto l’intensità emotiva che spetterebbe alla canzone, senza contare la dizione inglese un po’ biasciata. Sarebbe bene mandarla ad un corso accelerato di lingua, poi ne riparliamo.
Veniamo ora al team Noemi. Decisamente interessante la performace di Gianmarco Dottori sulle note di Wonderwall (Oasis), a mio avviso anche reinterpretata in modo più che gradevole. Poi è pure un bel ragazzo, quindi…
Assolutamente no invece per Andrea Manchiero e Stefano Corona (sigh). Il primo canta Vivere (Vasco Rossi), in modo piuttosto negativo. Passi che la canzone, come impropriamente ha sottolineato Federico Russo (p.s. potremmo aprire una parentesi sul suo outfit…), può apparire introspettiva e quindi di difficile esecuzione, ma sta di fatto che è uscita veramente male. Peccato, perché, nonostante le non particolarmente avvenenti doti estetiche, meritava di proseguire. Corona invece pare voler strafare con la sua voce: ora, spesso la cosa va a buon fine (cfr. settimana scorsa), spesso ammazza tanto gli ascoltatori quanto la canzone stessa, come capitato ieri sera con Careless Whisper (George Michael).
È la volta della mia squadra preferita (ah-ah, no.), il Team J-Ax. Premetto di non essere assolutamente imparziale (e quando mai lo son stato?) perché nel team non mi piace nessuno. Inascoltabile l’esibizione di Valerio Jovine con Red Red Wine (Neil Diamond), parecchio stonata; sue armi vincenti sono sate solo la buona – e ormai rodata – presenza sul palco ed il televoto.
Suor Cristina, il personaggio più controverso di The Voice come non manca di sottolineare Noemi, raccoglie il suo plauso settimanale con Uno su mille (Gianni Morandi); e fosse difficile, con una canzone che, testo a parte, riesce bene giusto con qualche urletto ben piazzato. Quelli di certo non mancano alla monaca, quindi ça va sans dire, successo assicurato.
Da ultimo, quando il dolce Morfeo incombe con la sua presenza anche sul più accanito telespettatore, ci pensa il team Pelù a ridestare solerti. Eccellente la performance di Daria Biancardi, che già ci ha stupito con le sue eccezionali doti canore. Con Callin’ You (Jevetta Steele) è stata semplicemente commovente, intensa e centrata sotto ogni aspetto.
Peggiore del team, ma non certo per mancanza di abilità, è stato invece Giacomo Voli, penalizzato dalla canzone, Madness (Muse), praticamente impossibile da riprodurre. Giacomo ha certo provato a renderla un po’ personale, a volte riuscendoci, a volte dando all’ascoltatore un risultato “opaco”.
E anche per questa settimana è tutto, a voi cari lettori quali performances sono piaciute di più?