Il villaggio in questione, questa volta, è quello di Nguetchewe,nell'estremo nord del Camerun, ai confini con la Nigeria.
Per altro è lo stesso villaggio rurale dove, nel 2013, fu rapito un prete francese, tale Georges Vandebeusch, rilasciato poi dopo cinquanta giorni di prigionia.
L'attentato di ieri si è verificato nel corso di una veglia funebre.
Due giovani donne-kamkaze si sono unite ai familiari del defunto,fingendosi delle parenti lontane in visita.
La deflagrazione a seguito della massiccia esplosione ha coinvolto ben otto persone, che sono decedute all'istante, ne ha ferito parecchie altre e ha ucciso ovviamente le due donne visitatrici , che erano imbottite di tritolo alla cintura.
Mandante, manco a dirlo, è il movimento fondamentalista islamico di Boko Haram, che dalla Nigeria, dove imperversa a sorpresa appena può, attraversati i confini, semina morte e da tempo ormai anche nel vicino Camerun.
E non si astiene neanche dal fare incursioni in altri Paesi limitrofi come lo sono, ad esempio, il Tchad e il Niger.
In questo genere di azioni, quando non interviene con tutti gli uomini in armi per un intervento spettacolare, e quasi sempre di estrema crudeltà, Boko Haram si serve di donne e di bambine, che fa infiltrare , proprio perché insospettabili,in luoghi affollati come un mercato o una stazione degli autobus.
Si tratta di un metodo collaudato, che per il mandante è fondamentale che centri l'obiettivo.
Infatti pare che, ogni volta, da quello che riferiscono le cronache dei media, riesca nell'intento.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)