Camerun /Aumenti intramandabili dei carburanti /Timori di scioperi

Creato il 04 luglio 2014 da Marianna06

Un aumento dei prezzi di gasolio, benzina super e gas domestico è entrato in vigore da pochi giorni in Camerun, suscitando malcontento tra la gente e nel settore dei trasporti che minaccia uno sciopero già dalla prossima settimana.

E disordini è molto probabile che si verifichino,considerando quanto è accaduto negli anni passati in situazioni analoghe.

In più c’è da dire che siamo in periodo di Ramadan e ciò vuol dire anche urgenza di certe spese.

Lo scorso 30 giugno, con un annuncio letto al telegiornale della sera, le autorità di Yaoundé hanno comunicato che un litro di super costerà 650 franchi cfa (0,99 euro) invece di 569; il prezzo del gasolio passerà da 520 a 600 mentre la bombola di gas domestico di 12,5 chilogrammi costerà 6500 franchi cfa.

L’esecutivo ha spiegato che si tratta di un provvedimento “inevitabile”, dopo anni di attesa e rinvii, dovuto al costante aumento del prezzo del petrolio sul mercato internazionale.

Nei fatti lo Stato non è più in grado di sostenere il carico delle sovvenzioni, in vigore dal 2008.

 Il provvedimento, che negli ultimi cinque anno ha mantenuto invariati i prezzi per i consumatori, è costato 1357 miliardi di franchi cfa (più di due milioni di euro).

 Nonostante ingenti risorse minerarie e petrolifere, i cui introiti non sono mai stati resi pubblici, il Camerun occupa gli ultimi posti delle classifiche economiche stilate da organismi internazionali mentre si attesta al 150° posto su 187 nell’Indice dello sviluppo umano del Programma per lo sviluppo delle Nazioni Unite.

Un problema, insomma, di non facile soluzione per quanto riguarda l'urgenza di mantenere la calma tra le popolazioni.

Per tacere, inoltre,del vivere sopra le righe senza badare a risparmi e  delle ruberie vere e proprie delle classi dirigenti. Paul Biya, il presidente, in testa.

Tutte cose più che note ai camerunensi , quelli che faticano a mandare avanti con dignità le proprie famiglie.

         a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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