
“Il governo camerunese vi assicura che continuerà a combattere senza sosta Boko Haram fino al suo sradicamento totale”.
Il capo dello Stato Paul Biya si è rivolto così al paese, ricevendo al palazzo presidenziale di Yaoundé i 27 cittadini cinesi e camerunesi, fra cui anche importanti personalità, sequestrati fra maggio e giugno dai combattenti islamici nigeriani.
“E’ un giorno di gioia, una gioia pari solo all’ansia e alla preoccupazione che si hanno afflitti durante tutta la vostra prigionia” ha aggiunto Biya, senza aggiungere altri particolari sulla strategia che il suo esecutivo intende adottare per arginare la minaccia rappresentata da Boko Haram ormai anche per i paesi vicini.
Resta ancora poco chiara la dinamica del rilascio degli ostaggi, 10 cinesi e 17 camerunesi, rapiti nell’estremo nord del paese e liberati nella notte fra venerdì e sabato.
“Eravamo tenuti in delle specie di capanne in una foresta piuttosto fitta. C’era una zona di savana con grandi alberi e folta vegetazione. Eravamo costretti a stare a terra” ha raccontato fra gli altri ex ostaggi il sultano di Kolofata, Seiny Boukar Lamine, rapito con la moglie e sei figli, interpellato dalla radio di Stato.(Fonte MISNA)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
