Camilla ha la tv a colori e il Game Boy. Ludovico guarda ancora i programmi in bianco e nero e gioca col calcolatore.
Sì, perché a separarli non sono solo i chilometri.
Recensione
Camilla e Ludovico è una graphic novel che parla di amici di penna e che crea, in un periodo come il nostro in cui la penna serve giusto per firmare l’ennesimo finanziamento in banca e la carta bianca viene usata per scopi meno nobili dello scrivere, un effetto nostalgia sempre gradito a chi comincia ad accumulare sul groppone un bel po’ di primavere.
La trama: Camilla ha otto anni, è romana ma sta dai nonni in campagna, dove si annoia perché c’è poco da fare. Curiosando in garage trova uno scatolone con delle vecchie riviste e fumetti, tra i quali “Cucciolotto” che subito la appassiona. All’interno trova degli indirizzi nella rubrica “Amici di Penna” e decide di scrivere ad un altro bambino di nome Ludovico, che ha otto anni anche lui e vive a Torino. Comincia così un fitto scambio epistolare: tra “Mila e Shiro”, “Capitan America” , “Il Manuale delle Giovani Marmotte” e i libri per costruire capanne la loro amicizia si consolida nonostante tra loro ci sia una distanza enorme che li separa.
Sulla trama ci sarebbe molto da dire e personalmente ho dovuto rileggerlo tre volte per capire a fondo quale fosse l’intento della narratrice. Per la maggior parte del tempo leggiamo delle passioni e della vita dei due bambini in una sequela di azioni che si raccontano a vicenda. Fondamentalmente accade poco o niente fino al sorprendente colpo di scena finale che lascia il lettore pieno di interrogativi. Si potevano cogliere alcune incongruenze, ma disseminate durante la lettura non ci si fa più di tanto caso.
Ottima trovata che però viene inficiata da una semplicità al limite della monotonia. Se la vicenda avesse avuto uno sviluppo maggiore e fosse stata più bilanciata nel dipanare una storia che per gran parte del tempo è più che lineare, forse avrei parlato di piccolo gioiello del fumetto indipendente. Così rimane una discreta prova che fa intravedere molto potenziale e basta.
I disegni hanno un tratto semplice e pulito anche se, credo volutamente, un po' infantile. La rottura del classico schema a vignetta dà alla narrazione un valore aggiunto notevole aumentandone la fluidità e la dinamicità. Il bianco e nero è una scelta grafica visivamente appagante. I protagonisti sono quanto di più vicino c’è ad ogni bambino italiano dalla seconda metà degli anni Settanta fine dei Novanta. I maschi non faranno fatica ad identificarsi con Ludovico e la stessa osservazione vale anche per Camilla. Sono teneri e curiosi nei loro sogni di vita e i loro giochi sono quelli che ogni bambino che fu aveva o desiderava.
In conclusione, è la prima volta che leggo un fumetto digitale. Già oggi, così come accade per i libri, questo tipo di pubblicazione è un ottimo trampolino di lancio per autori esordienti ed emergenti. Eleonora Antonioni alla storia e Sergio Verbella ai disegni hanno alle spalle un discreto curriculum e in questa collaborazione hanno sperimentato con coraggio. “Camilla e Ludovico” è un’opera discreta, solo apparentemente ingenua che potrebbe attirare il lettore nostalgico dei giochi della propria infanzia.
Giudizio:
+3stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Camilla e Ludovico
- Autori: Eleonora Antonioni (Storia) e Sergio Varbella (Illustrazioni)
- Editore: Zandegù
- Data di Pubblicazione: Gennaio 2014
- Collana: I Frizzi
- ISBN-13: 978-88-89831-37-3
- Pagine: 41
- Formato - Prezzo: Digitale - 4,99 euro