Camilleri, i bonobo e gli umani / Matassa da dipanare

Creato il 29 ottobre 2012 da Marianna06


 

Potremmo apparire “out” in questa proposta di lettura, per altro, a mio parere, piacevolissima da condividere.

Ma così  non è.

Parola "onesta” di blogger.

Da il Posacenere, la rubrica periodica di Andrea Camilleri sul Domenicale del Il Sole 24Ore di ieri, leggiamo quanto segue.

I bonobo – scrive il papà del famoso commissario Montesano - sono degli scimpanzé che ignorano la violenza, praticano la parità assoluta tra maschio e femmina, si dividono equamente il cibo, si accoppiano più volte al giorno, conoscono il perdono e la riconoscenza.

Sulla rete- prosegue il “nostro”- che probabilmente  l’ama ma ,come tutti gli intellettuali,sempre  piuttosto limitatamente- si possono leggere commenti più o meno intelligenti. E molti si spingono a sostenere che i bonobo rappresentano il meglio dell’uomo.

Ci andrei molto piano con simili precisazioni- puntualizza Camilleri.

Prima di farle- dice- bisognerebbe che uno scimpanzé bonobo avesse almeno scritto la “Divina Commedia” o dipinto il “Giudizio universale”.

(ndr. Ecco che sento già il coro senza freni degli animalisti:”Esageratooo!!!!” e , immediatamente dopo,tutto lo sciorinìo  delle molteplici argomentazioni pro-bonobo )

Piuttosto penso che essi (i bonobo) - conclude lo scrittore -  ci torneranno utili, in un possibile imbarbarimento futuro (ndr.  per conto mio  esso è  già in corso), per ricordarci il valore di alcune regole fondamentali della convivenza e dei buoni sentimenti.

Compresa, amici miei ,l’ironia?

Ogni giorno, nel nostro blog, raccontiamo di mancanze,di disastri,di guerre, di estreme povertà e sempre in riferimento all’Africa.

Ma anche fuori dall’Africa, in quel mondo da cui, se potesse, la “terribile” Mafalda di Quino vorrebbe scendere per fuggire, le cose non vanno poi decisamente tanto meglio.

Persino nei disastri ambientali c’è lo zampino dell’uomo e lo sappiamo.

E, allora?

Meditiamo.

Magari.

Potremmo, un giorno non troppo lontano,correggendoci, forse divenire migliori perfino degli stessi bonobo.

 E, in quel caso, Camilleri (e non certo solo lui), messo da parte il  “fondato” pessimismo, sarebbe proprio costretto a ripensarci e a ricredersi.

Peril momento , però,i bonobo battono gli umani.Tanto per Camilleri che per gli animalisti.

 E non c'è scampo.

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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