Camminare ogni giorno è un’ottima abitudine, ma ecco cosa fare!
Camminando mezzora si bruciano circa 150 calorie. La cifra può sembrare piccola ma aumenta di importanza se si considera che il 40% di questo consumo energetico arriva dal tessuto adiposo. Inoltre vengono liberate in circolo delle piccole molecole che aiutano a mantenere sani cuore e arterie.
L’ideale sarebbe passeggiare a piedi nudi sulla sabbia asciutta, un po’ meno ideale è farlo sul tapis roulant indossando calze di spugna, mentre se si cammina su un fondo normale bisogna prendere qualche accorgimento. Se si utilizzano calzature non idonee e si cammina ininterrottamente per un tempo superiore ai venti minuti ci si espone alla fascita plantare, una infiammazione dolorosa della pianta.
Punta e tallone
I piedi, per non rimanere schiacciati dal peso del nostro corpo, trasformano la spinta verso il basso della gravità in forze laterali. Questa trasformazione è il compito principale dei tre archi plantari. Se questi archi sono molto alti il piede viene definito cavo e la sua base di appoggio si riduce al tallone e alla parte anteriore, seg li archi sono troppo bassi allora si parla di piedi piatti. In questo caso la base di appoggio si estende oltre il tallone e precede la parte anteriore. Questa malformazione è più comune di quanto si creda: si stima che sia presente nel 5% della popolazione italiana adulta.
Il wet test è un modo semplice per capire se le arcate tendono ad essere basse o alte. Basta prendere un vassoio a bordi alti e alcuni sacchetti per il pane. Si riempie il vassoio con un velo d’acqua, vi si immerge il piede e subido dopo si pesta per 15 secondi il sacchetto, poi si guarda l’impronta lasciata. Se la sagoma disegna un piede perfetto allora esso è normale, se la sagoma disegna una pianta troppo larga il piede tende ad essere piatto, se l’impronta raffigura un piede stretto esso tende ad essere cavo.
Come scegliere le scarpe in base al piede
Normale: Le calzature con cui camminare devono essere scelte in base alle arcate (ovvero la forma del piede) perchè da queste dipendono la pronazione, ossia il modo con cui il piede si piega verso l’interno quando viene compiuto un passo. Nell’adulto ad esempio il piede piatto non è la causa di problemi legati alla postura ma la conseguenza, e in ogni caso camminare con le scarpe sbagliate, più che incidere sulla postura, crea problemi direttamente al piede e alle sue strutture anatomiche, accentuando i difetti o infiammando tendini e fasce.
Piatto: Se il piede è piatto il soggetto viene definito iperpronatore perchè nel completare il passo la pianta si piega eccessivamente verso l’interno. In questo caso la calzatura ideale ha al suo interno un supporto a doppia intensità chiamato intersuola. In questo modo l’urto dovuto al contatto con il suolo diminuisce abbassando così anche il grado di pronazione. La scarpa deve anche essere stabile per cui è importante che il disegno sulla suola garantisca una buona aderenza al suolo. Tra il suolo e la pianta del piede dovrebbe esserci almeno una distanza di cinque centimetri, tale altezza dovrebbe essere garantita sempre anche quando si calzano le pantofole.
Cavo: Nel caso in cui il piede sia cavo, allora il soggetto viene definito ipopronatore o supinatore e la calzatura è troppo alta: durante la camminata vengono percepite delle tensioni alle gambe che spesso costringono all’interruzione. La suola deve essere morbida e il disegno della suola dovrebbe prevedere strutture neutro ammortizzanti per attutire le tensioni nel tallone e nella parte anteriore del piede che risultano essere sovrasollecitate. I soggetti con piedi normali (pronatori) possono utilizzare una scarpa leggera senza particolari supporti legati alla stabilità dato che sono in grado di assorbire normalmente tutti i tipi di tensione.
Calzature anticaduta per avere più equilibrio
Arrivano le scarpe che migliorano l’equilibrio e aiutano a non cadere: danno molta stabilità all’anziano, riducono la tendenza a ondeggiare mentre cammina a passi irregolari che rendono l’andatura incerta e a rischio cadute. Le calzature anticaduta sono dotate di solette speciali che trasmettono informazioni tramite vibrazioni impercettibili alla pianta del piede, migliorando l’equilibrio dell’anziano.
Le scarpe sono state sviluppate e testate, per ora, su un campione di 12 anziani presso una serie di istituti di ricerca e ospedali universitari dell’Harvard Medical School di Boston.
Ma come funzionano queste scarpe? Sulla lingua della calzatura si trova una specie di interruttore collegato a sensori che trasmettono una vibrazione meccanica impercettibile. Con l’età è normale avere meno equilibrio, acquisire un’andatura incerta con passi irregolari. Il tutto aumenta il rischio cadute, grave problema dell’anziano. In parte tutto questo è dovuto alla perdita di sensibilità della pianta del piede.
L’utilizzo di scarpe vibranti restituisce invece sensibilità al piede, l’andatura è più regolare. Gli esperti hanno utilizzato questo test: un anziano seduto deve alzarsi di scatto, fare dei passi e tornare a sedersi il più in fretta possibile. Le solette vibranti hanno ridotto l’incertezza dell’andatura.
Grazie per l’attenzione, ci risentiamo al prossimo rimedio della Nonna, continuate a seguirci!