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Leptina: stop alla fame.

Creato il 06 maggio 2015 da Simonellif

La leptina è un ormone  prodotto dal sangue, la sua funzione è di un ricettore della sazietà ci lancia segnali sul nostro stato fisico, è in grado di diminuire il senso della fame e, tramite la termogenesi adattativa, aumentare la spesa energetica dell’organismo. Studi recenti puntano a rendere permanente il suo effetto, rendendolo uno strumento valido per aiutare a dimagrire.

È secreto dalle cellule del tessuto adiposo, gli adipociti, sembra quindi chiaro che in presenza di sovrabbondanza di esse si avrà una maggiore produzione di leptina, in caso contrario, cioè in carenza di cellule adipose, si assisterà a un abbassamento dei livelli dell’ormone.
La secrezione della leptina non è influenzata soltanto dal grado di adiposità e dal bilancio calorico, ma anche dall’alta concentrazione nel sangue di determinati ormoni fra i quali ad esempio il testosterone, l’adrenalina e gli estrogeni.

Controlla il peso corporeo di un individuo sia stimolando l’ossidazione degli acidi grassi e l’assorbimento del glucosio sia prevenendo il deposito, in tessuti non adiposi, dei lipidi.
Se questa sostanza, responsabile della sensazione di fame e di sazietà, non funziona correttamente, noi ingrassiamo: qualora subentrasse uno squilibrio chimico nasce un disturbo che si chiama “resistenza alla leptina”, ovvero questo ormone non invia più al cervello il segnale di sazietà inducendo cosi il nostro organismo a non velocizzare in modo corretto il metabolismo allontanandosi dal peso forma.

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L’obiettivo è riattivare e riequilibrare la leptina per portare al dimagrimento come effetto naturale.
Ripristinando la leptina l’organismo si autoregola, e così la fame riappare solo quando sussiste il reale bisogno di nutrimento, e qualora dovessimo prendere qualche chilo, il metabolismo sarà più veloce e puntuale nel farcelo smaltire.

Controllare e ridurre lo stimolo della fame è una condizione imprescindibile se si vuole dimagrire. Qualche tempo fa, alcuni ricercatori scoprirono che la leptina, un ormone che interviene nei processi di regolazione dell’appetito, poteva essere impiegata proprio per limitare il desiderio di mangiare.

C’è una correlazione diretta tra questo ormone e la creazione di riserve lipidiche nell’organismo, per cui quando queste aumentano, le cellule adipose bianche iniziano a produrre leptina per avvertire l’ipotalamo che non c’è più bisogno di ingerire ancora cibo. Segnale che si traduce in una riduzione della fame.

Il problema che impedisce di usare la leptina come strumento nella cura dell’obesità e della fame compulsiva è che il suo effetto è solo temporaneo. Recentemente il Dr. Umut Ozcan del Children’s Hospital Boston and Harvard Medical School ha individuato due sostanze che assunte in combinazione con la leptina hanno il potere di mantenere per un tempo più lungo l’effetto dell’ormone.

Sembra dunque che questi studi portino a introdurre degli strumenti farmaceutici capaci di contrastare l’obesità in modo efficace, aiutando a dimagrire senza sforzi eccessivi. Benché però sia la leptina che le due sostanze che avrebbero l’effetto di prolungare la sua azione siano tutte molecole approvate e non dannose, sono ancora in corso le sperimentazioni sul lungo periodo per verificare che la loro assunzione non produca danni collaterali sull’organismo.

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