foto d’archivio
La Direzione Investigativa Antimafia di Roma ha eseguito una confisca di beni per un valore di circa 2 milioni di euro, nei confronti della famiglia D’Alterio, contigua al clan dei Casalesi.
Il provvedimento, adottato dal Tribunale di Latina su proposta del Direttore della D.I.A. , si riferisce a beni mobili e immobili localizzati nei comuni del basso Lazio (Fondi – Sperlonga – Formia – Sezze e Latina) e consistenti in societa’ di trasporto, fabbricati, terreni, veicoli e rapporti finanziari.
La Dia di Roma ha anche eseguito misura di prevenzione personale nei confronti dei pregiudicati D’Alterio Giuseppe ( 1956), D’Alterio Luigi (1979), D’Alterio Melissa (1981) e D’Alterio Armando (1983), padre e figli, nel 2010 tratti in arresto all’esito dell’indagine “Sud Pontino”.
Giuseppe D’Alterio, detto O’Marocchino, pluripregiudicato, insieme a Costantino Pagano, un altro pluripregiudicato organico ai Casalesi, è stato, per lungo tempo, un punto di riferimento nel Mof (Mercato Ortofrutticolo di Fondi) per il “clan dei Casalesi” per l’acquisizione del monopolio del trasporto, mediante attività estorsive nei confronti dei fruitori e dei clienti del Mof, alla imposizione con la forza sul territorio del loro monopolio anche nei confronti di soggetti appartenenti a clan avversi, nonché al procacciamento ed alla custodia di armi.