Camping del terrore

Da Paultemplar

Julie e Robert Ritchie sono una coppia di mezza età che vive in un camping desolatamente abbandonato a se stesso, con l’unica compagnia dello sceriffo locale, Charlie, segretamente innamorato della ancor piacente Julie.

A guastare la monotonia e il silenzio in cui è immerso il camping, divenuto con il passare del tempo un luogo desolato da quando anni prima un misterioso maniaco aveva ucciso una coppia di giovani arriva una comitiva chiassosa di ragazzi.
Tra di loro c’è Ben, il figlio della coppia di ritorno dal servizio militare; i giovani sono accolti con poca cordialità da Robert che non ama la compagnia.
Tra l’altro, l’uomo ha disseminato nei boschi una serie di trappole per tentare di catturare il misterioso assassino dei giovani, che alcuni testimoni affermano essere uno sciamano.


I giovani comunque si sistemano nel camping, ma ben presto dovranno fare i conti con il ritorno del misterioso assassino, che dopo undici anni all’improvviso torna a colpire.
Poco alla volta i ragazzi finiscono massacrati dall’invisibile presenza, che alla fine verrà fermata grazie a Charlie, il poliziotto che non ha mai smesso di amare Julie.
Sarà proprio la morte di quest’ultima a rivelare il vero volto dell’inafferrabile assassino, che altri non è che Ben; il giovane era rimasto sconvolto anni prima dalla visione di un incontro amoroso proprio tra Charlie e la madre.
Da allora la mente sconvolta del giovane aveva meditato vendetta.

Ma quando tutto sembra essere diventato chiaro, con il camping sul quale ormai aleggia solo la morte ( a scampare al massacro ci sono solo Charlie e Robert ) ecco che…
Horror slaher diretto da Ruggero Deodato nel 1987, Camping del terrore anticipa di poco un film praticamente identico come location e come trama, Cheerleader camp che avrà un buon successo di pubblico in America, ma paga un pesante dazio a Venerdi 13 al quale si ispira in maniera forse troppo evidente, riprendendone atmosfere e anche alcuni trucchi.
Deodato gioca molto sull’atmosfera da incubo che viene a crearsi nel camping, usando il ricordo del fantomatico sciamano assassino come incubo ricorrente per i giovani del camping.
Ed anche per lo spettatore che però intuisce da subito che l’assassino è un essere in carne ed ossa e non certamente un ectoplasma.


Man mano che la storia si sviluppa, si assiste quindi alla lunga teoria dei morti ammazzati, tra qualche scena gore e qualche tentativo di allegerire la tensione rappresentata dai soliti scherzi tra ragazzi che il regista inserisce per dare l’impressione di una normalità che però è solo apparente.
Il film è ben costruito, anche se la trama può sembrare scontata, vista l’ennesima variazione di una vicenda girata nel solito bosco con tanto di assassino fantasma in azione.
Ma il mestiere di Deodato permette al film di reggere una certa tensione per tutto il film, puntando ogni tanto sui due protagonisti defilati della vicenda, la coppia di coniugi Robert-Julie che appare divisa da una tensione palpabile.
Elemento di disturbo della coppia sembra essere lo sceriffo Charlie con la sua manifesta ammirazione per la signora Ritchie; la loro storia d’amore scopriremo essere la causa scatenante della follia di Ben è forse la parte più debole del film.


Ma alla fine Deodato inserisce il classico colpo di scena che ovviamente non rivelo e così facendo il totale i conti tornano.
Il regista potentino torna allo slasher dopo L’inferno in diretta; non c’è più la giungla ma c’è il bosco e si intuisce che Deodato predilige le atmosfere bucoliche per creare un forte contrasto tra la vicenda e il posto in sui si svolge.
Del resto precedentemente Deodato aveva diretto due cannibal movie con atmosfere identiche, Ultimo mondo cannibale e Cannibal holocaust con i quali in qualche modo aveva già sperimentato il genere slasher. Il prodotto finale è un film senza grosse pecche, abbastanza scorrevole che però ha un grosso limite rappresentato da un cast spaccato in due.

Da un lato ci sono le prove più che discrete dei tre “adulti” del cast, ovvero la sempre affascinante Mimsy Farmer (Julie), di David Hess (Robert) e del compianto Charles Napier (lo sceriffo), scomparso nel 2011, dall’altro quello del plotoncino di giovani attori che appaiono legnosi e poco espressivi.
Luisa Maneri, Valentina Forte, la stessa Nancy Brilli sono acerbe e scarsamente convincenti cosi come Nicola Farron, Stefano Madia e c. appaiono altresi poco in sintonia con il film stesso.
Nel cast figurano anche due ottimi caratteristi come John Steiner e Ivan Rassimov, che però hanno ruoli minori e quindi non giudicabili.


Girato in Abruzzo, Camping del terrore ha come punti di forza la magnifica e selvaggia location che appare davvero un sostituto ideale dei boschi americani e delle buone musiche del grande Enrico Simonetti.
Un film di discreto livello, quindi, al contrario di quanto sostenuto da critici che evidentemente si prendono troppo sul serio.

Camping del terrore
Un film di Ruggero Deodato. Con Mimsy Farmer, Bruce Penhall, John Steiner, Ivan Rassimov, Luisa Maneri, Stefano Madia, Charles Napier, Nicola Farron, Elena Pompei, Nancy Brilli Horror, durata 87 min. – Italia 1987

Charles Napier … Charlie, lo sceriffo
Mimsy Farmer … Julia Ritchie
David Hess … Robert Ritchie
Luisa Maneri … Carol
Nicola Farron … Ben Ritchie
Andrew J. Lederer … Sidney
Stefano Madia … Tony
John Steiner … Dr. Olsen
Nancy Brilli … Tracy
Cynthia Thompson … Cissy
Valentina Forte … Pamela Hicks
Ivan Rassimov … Vice sceriffo Ted
Elena Pompei … Sharon
Bruce Penhall … Dave Calloway
Sven Kruger … Scott

 
Regia Ruggero Deodato
Sceneggiatura Alessandro Capone, Dardano Sacchetti, Luca D’Alisera
Produttore Ruggero Deodato
Fotografia Emilio Loffredo
Montaggio Mario Morra
Musiche Claudio Simonetti
Scenografia Paolo Biagetti


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