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Campria non si poteva dire, Spampinato si poteva ammazzare

Creato il 28 ottobre 2010 da Ilsignork

Campria non si poteva dire, Spampinato si poteva ammazzareSecondo Wikipedia Giovanni Spampinato è stato un giornalista italiano, vittima della mafia.  Questa semplice frase non basta a raccontare la storia di Giovanni. E’ lecito quindi chiedersi: “chi è Giovanni Spampinato”?

Non è facile rispondere a questa domanda, o almeno non lo era. Fino a qualche anno fa veniva descritto come uno sprovveduto, uno studentello che si era fatto male da solo. Rimaneva il dato di fatto: era un ragazzo di 25 anni che nel 1972 aveva avuto “una disgrazia…”, quella di essere assassinato. Assassinato a Ragusa dove era nato e viveva. Giovanni è stato ucciso perché scriveva per il giornale l’Ora di Palermo di cui era corrispondente. Fu ucciso perché scrisse che il figlio di un potente era sospettato d’omicidio. L’omicida, da sospettato qual’era, non si fece problemi a compierne un altro uccidendo anche Spampinato.

Giovanni venne assassinato il 27 ottobre 1972 da Roberto Campria, figlio dell’allora presidente del tribunale di Ragusa. Tutto questo ai tempi non si poteva dire e per questo le indagini furono a dir poco superficiali. Spampinato indagava sull’uccisione di un facoltoso ingegnere-imprenditore, Angelo Tumino, avvenuta qualche mese prima della sua morte. Giovanni aveva scritto il nome dell’assassino, Roberto Campria. Questo non si poteva fare, per questo venne punito con la morte.

“Ma chi glielo ha fatto fare?” Per tanti anni è stato questo il commento sulla sua morte. Solo nel 2005, dopo 37 anni la memoria di Giovanni è stata liberata, non più un ragazzo che aveva parlato troppo e che avrebbe dovuto farsi i fatti suoi ma un bravo giornalista che faceva il suo lavoro con onore, con più professionalità e con più coraggio di molti altri cronisti. Un impegno e una passione tali da far in modo che nel 2007 gli è stato tributato alla memoria il Premio Saint Vincent di Giornalismo, uno dei più prestigiosi del settore. L’immagine del “povero ragazzo” è stata riabilitata e la sua storia ha ispirato nuove iniziative, tra queste “Ossigeno per l’informazione”, osservatorio della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e dell’Ordine dei Giornalisti sui cronisti minacciati e sulle notizie oscurate.

Ma ancora non si è fatto abbastanza per conoscere Giovanni. Non si è detto tutto delle trame eversive, malavitose e politiche che si intrecciavano nella provincia “babba” di quegli anni. Per questo i familiari e i vecchi amici di Giovanni hanno costituito l’Associazione culturale Giovanni Spampinato.

Nella prima puntata di Radio Luxembourg ho raccontato la storia di Giovanni Spampinato, riascoltala.
Clicca e ascolta parte 1 e parte 2



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