Recensione
- Etichetta: Atomic Stuff
- Anno: 2014
Tomas “Tomrocker” Toffolo, musicista da considerarsi un veterano della scena nazionale metal/hard rock, fondatore nel 1994 dei doom- thrashers Stygma e, in seguito, della band hard rock Why Out, arriva all’esordio solista (con il monicker Can Of Soul) licenziato dalla Atomic Stuff, con questo concept di ispirazione fantascientifica e dall’ ottimo approccio alternativo, definizione che accomuna più generi amalgamati tra loro a creare un sound fresco, originale e dalle mille sfaccettature.
La trama è quanto di più vicino ci possa essere al genere sci-fi, con creature aliene residenti in un pianeta morente pronte ad invadere la terra estraendo le anime dai corpi, ma dovranno vedersela con entità soprannaturali che si schiereranno con l’umanità aggredita, per difendere il pianeta ed i suoi abitanti.
Circondato da ottimi musicisti, Tomrocker lascia che tutte le influenze acquisite nel corso della sua lunga esperienza nel mondo musicale lo guidino verso un sound vario che si esplicita in brani, accomunati dall’ alta qualità della proposta, ma diversissimi tra loro e manipolati in modo sapiente dal musicista italiano.
Troverete di che stupirvi in questo caleidoscopio di note e generi: hard rock, new wave, dark ottantiano e rock alternativo direttamente dagli anni novanta, musica che non teme confini, come lo spazio in cui si svolge la storia, lasciando che poi sia l’ascoltatore a far proprie tutte le sfumature e le atmosfere di cui questo lavoro è colmo.
Ritmiche hard rock si scontrano con melodie futuriste, momenti dove ruvide chitarre si danno battaglia per la conquista del pianeta con strutture dark wave: in questo album, laddove è l’elettronica a predominare, le atmosfere a tratti si fanno liquide, si dilatano, per poi tornare a rockeggiare in modo più grintoso ma molto elegante; la voce, che varia molto i suoi toni, piace quando si fa cupa approdando in territori cari al dark storico degli anni ottanta (Andrew Eldritch).
Non manca il rock, quello alternativo di questi anni, violentato da iniezioni dei generi dei quali facevo riferimento, maturo, perfettamente strutturato in modo che, insieme alle altre mille sfumature che riempiono il sound dell’album, esca nobilitato da brani dall’ottimo potenziale e da un songwriting elevatissimo.
Un album del genere va ascoltato nel suo insieme, ma sottolineo, tra le canzoni, le bellissime This Order#5, Mystic, tra dark e soul e accompagnata da un sax, la riuscita cover di Bette Davis Eyes, song portata al successo nel 1981 da Kim Carnes, e la spettacolare Beyond My Wayward Zen Garden, apice dell’album dove Tomrocker è protagonista di una prova tutta personalità al microfono, ad assecondare l’atmosfera dal crescendo drammatico del brano.
Bellissimo album dunque, originale, mai banale, con picchi elevatissimi e assolutamente fluido, grazie al quale si arriva in fondo con la voglia di tuffarsi ancora una volta tra le vicende della storia, suonato benissimo e consigliato a tutti gli amanti della buona musica: se poi avete qualche anno sul groppone ed un certo orecchio per i generi sopracitati, Hearreality risulterà un ascolto obbligato.
Tracklist:
1.We Hate The Sun
2.Thi Order #5
3.Mystic
4.Solid Conviction
5.My Queen
6.Bette Davis Eyes
7.Demon Eater
8.Peaceful Snake
9.Dealing
10.Beyond My Wayward Zen Garden
11.Outro
12.DGRZ(Why Out)
Line-up:
Tomas “Tomrocker” Toffolo – Vocals
Silvio Masanotti – Guitars, Bass
Mauro “Spookie” Bonfanti – Bass
Dynamitale – Drums, Percussion, Vocals
Daniele Camoglio – Sax
Ricky Corso – Guitars
Stefano Cabrera – Cellos