I Parlamentari canadesi si ergono, ancora una volta, ad esempio morale per tutto l’Occidente sulla questione iraniana. Per il quarto anno consecutivo, infatti, si e’ svolto in Canada l’ “Iran Accountability Week”, ovvero la settimana della responsabilità del Parlamento canadese nei confronti del popolo iraniano. Quest’anno, a parlare davanti alle Commissioni del Parlamento di Ottawa, sono stati: Ahmed Shaheed – inviato speciale Onu per i Diritti Umani in Iran – Maziar Bahari, giornalista irano-canadese ed ex prigioniero politico in Iran – Marina Nemat e Shakib Nasrullah – ex prigionieri politici in Iran, detenuti ad Evin – Mark Dubowitz e Ali Alfoneh – esperti di Iran e ricercatori del think tank americano Foundation for Defense Democracies – e Mark Lagon – Presidente di Freedom House.
Quest’anno i Parlamentari canadesi non si sono limitati a denunciare il regime iraniano e gli abusi sui diritti umani. Oltre alle parole, infatti, i Deputati e i Senatori canadesi hanno deciso di passare ai fatti. Per questo, con un gesto davvero unico, hanno deciso di adottare ognuno un prigioniero politico iraniano, con l’impegno concreto di portare avanti una battaglia concreta per ottenere la sua liberazione. Tra i piu’ attivi parlamentari iraniani impegnati direttamente in questa battaglia c’e’ Irwin Cotler, ex Ministro della Giustizia Canadese, oggi a capo del gruppo interparlamentare per i diritti umani in Iran e del “Global Iranian Political Prisoner Advocacy Project“. Parlando ai media, Irwin Cotler ha denunciato come il negoziato nucleare con l’Iran abbia “coperto” vergognosamente tutti gli altri aspetti del regime iraniano, tra i quali l’abuso dei diritti umani, l’oppressione delle minoranze etniche e religiose e il finanziamento al terrorismo internazionale. Per questo, il Parlamentare Irwin Cotler ha deciso di adottare un prigioniero politico speciale: l’Ayatollah Kazemeyni Boroujerdi. Noto come il Mandela Iraniano, Kazemeyni Boroujerdi si batte da sempre contro la versione Khomeinista dello sciismo e contro la dittatura della Velayat-e Faqih. Imprigionato da anni per la sua battaglia per un Iran laico e pluralista, l’Ayatollah Boroujerdi e’ detenuto in condizioni drammatiche ed e’ stato minacciato di morte più volte.
Riteniamo che il Parlamento Canadese debba rappresentare un esempio per tutto l’Occidente. Cio’ vale soprattutto oggi, quando il Ministro degli Esteri iraniano ha il coraggio di presentarsi davanti alle TV americane e dire che “l’Iran non imprigiona le persone in base alle loro opinioni”. Un bugia madornale che, diventa davvero ridicola e vergognosa, se si considera che – pochi giorni dopo l’intervista di Zarif – l’Iran ha arrestato l’attivista Narges Mohammadi, una donna coraggiosa che si batte da anni contro la pena di morte, per i diritti delle donne e per la scarcerazione dei prigionieri politici. Per lei, vogliamo ricordarlo, le autorità politiche italiane ed europee non hanno sprecato una parola, nonostante l’azione urgente lanciata da Amnesty International.
Chiediamo ai Parlamentari italiani di imitare i loro colleghi canadesi, organizzando presto una “settimana della responsabilità per il popolo iraniano” anche a Montecitorio.
Riteniamo che questo sia un dovere civili e morale di chi intende essere il rappresentante vivente di una Costituzione repubblicana basata sui diritti conquistati dagli italiani dopo la caduta del regime fascista.