di Nicola Pucci
Week-end di Coppa Davis, al Doug Mitchell Thunderbird Sports Center di Vancouver. Canada-Italiaè sfida che vale un posto in semifinale ed alla resa dei conti, forse, ai ragazzi azzurri rimane il sapore amaro dell’impresa sfiorata di poco.
Milos Raonic impegnato in Canada-Italia di Coppa Davis – da outdoorblog.it
Raonic contro tutti: così veniva presentato l’appuntamento tennistico che opponeva il numero 16 del mondo, montenegrino di Podgorica di nascita, dal servizio che paralizza, ai nostri Seppi e Fognini, meno talentuosi, certo, più completi, forse, del campione ancora in divenire canadese, da alcuni stagioni atteso al salto tra i fortissimi della racchetta.
Si gioca sul tappeto indoor, velocissimo, e venerdì Andreas Seppi, leader tricolore dall’alto del suo numero 18 in classifica, non ci capisce un tubo per due set al cospetto di tal Vasek Pospisil, altro bombardiere di casa sconosciuto al grande pubblico, ranking ATP 140. Si mette male per il bolzanino che appare lento, impreciso, poco ispirato al servizio e sarebbe un delitto abbordare la tre giorni con un k.o. nel match sulla carta più sbilanciato. Fortuna vuole che il ragazzo di Vernon, acerbo seppur dotato di buon tennis, si spenga alla distanza concedendo al nostro, che ci mette comunque del suo, di recuperare lo svantaggio per imporsi 5-7 4-6 6-4 6-3 6-3. 1-0 Italia e capitan Barazzutti può tirare un sospiro di sollievo. Tocca a Fognini, dopodichè, provare ad opporsi ai missili che Raonic spara dall’altitudine vertiginosa dei suoi quasi 2 metri. Fabio si sbatte, lotta e sbuffa ma il tre set a zero con cui l’esecuzione si completa certifica la differenza di valori in campo. 1-1 e prima giornata che si chiude rimandando al doppio che, come previsto, sarà decisivo anche stavolta.
Andreas Seppi in azione – da direttanews.it
Sabato, si dirà, è un altro giorno e la vicenda agonistica che sto per raccontare è di rara intensità emotiva. Il Canada schiera Daniel Nestor, 40 anni da poco compiuti, un passato ma anche un presente illustre da doppista tra i più forti al mondo; l’Italia risponde col Daniele d’Arezzo, Bracciali, giovanotto di 35 primavere, chiamato a sostituire Bolelli per far coppia col Fognini di cui sopra. Il matusa di casa per due set e mezzo serve e vollea come nessuno è in grado di opporsi, ben spalleggiato dal Pospisil che in coppia appare più solido che in esercizio solitario. 2 set a 0 ed un break avanti e la sfida sembra volgere verso i colori biancorossi, ma la stanchezza inizia ad annebbiare la vista e il polso mancino di Nestor si blocca. Fognini, impresentabile fino a questo punto, cresce e con lui Bracciali che spara fendenti di risposta e piazza colpi al volo che denunciano classe vera. Gli azzurri tornano sotto, agguantano il quinto set e qui la storia si fa avvincente. Ahimè, anzi ahinoi, sul 14-13 giunge un break letale che manda Pospisil, il migliore dei quattro, a servire per il match. Il braccio non trema ed è 2-1 Canada. Amen.
Domenica si spera nel miracolo, Raonic contro Seppi ed eventuale quinta, drammatica partita tra Pospisil e Fognini, già uomo del destino nell’incontro agli ottavi con la Croazia. Ma è solo un’illusione che dura lo spazio di un game, il primo dell’incontro, quanto basta al pennellone canadese a strappare subito il servizio ad Andreas e far gara di testa. Il Canada si qualifica ed andrà ad affrontare la Serbia del numero 1, Novak Djokovic, all’Italia rimane il rammarico di ciò che poteva essere e non è stato. Peccato: quando ricapita un’occasione così?
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