
Ai tempi in cui ero un vorace lettore avevo una certa idiosincrasia per la fascetta "Premio Strega". Poi forse sono diventato più condiscendente, chi lo sa.
Fatto sta che "Canale Mussolini" di Pennacchi mi è piaciuto.
Latina/Littoria, dico la verità, non mi è mai piaciuta granchè. E mi ricordo la prima volta che mi chiedevo perchè dalla stazione al centro ci volesse tanto tempo. Adesso Pennacchi ha colmato la lacuna.
Certo, la voglia di Marquez si sente da lontano. e pure l'occhiolino strizzato alla fiction che verrà (vabbè, ormai è così, che ci vuoi fare).
Però ha dei meriti, nel raccontare una storia che non ci hanno spiegato abbastanza (questo Rossoni, e chi lo conosceva?) nata in una civiltà contadina che sui libri di scuola non abbiamo trovato.
Leggo che "Acciaio" della Avallone sta vendendo di più. Secondo me perchè il titolo di Pennacchi può essere fuorviante. Invece non è un libro apologetico. Quando avrò letto vi farò sapere.
Intanto mi sono goduto la storia dei laziali di montagna che sparavano sui Tedeschi, mentre quelli della piana sparavano agli Alleati. Serve pure per capire l'Italia di oggi.
A chi leggerà, e mai è stato a Latina, ricordo che la fontana con la palla esiste davvero

Vale la pena farsi un giro.