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Sono momenti intensi, belli e vissuti, perchè mi rendo conto che, più spesso di quanto io possa pensare, tante persone vivono situazioni e vicende simili alle mie (simili, intediamoci!!! non uguali!!! e lo auguro a tutti!!).
Il post "Cry me a river..." ha dato inizio ad una specie di terapia. La terapia dell'evasione. La terapia dell'annientamento del dolore. La terapia del "vaffan****". Non me ne vogliate se sono volgare ma, al giorno d'oggi, quella parolina esprime così tanti stati d'animo insieme che è l'esatta sintesi per denominare questa terapia. Non è un semplice gesto, non è un inveire. E ovviamente non è che preveda di mandare a quel paese ogni persona che ci si presenta davanti.
E' un "vaffa" ai pensieri. Un "vaffa" alle preoccupazioni.
L'ho messo a fuoco ieri l'esatto processo di rielaborazione della vita. CANALIZZAZIONE. Canalizzare i propri pensieri e le proprie energie. Cerco di spiegarmi meglio.
Quando si ha un pensiero, una preoccupazione, una paura....etc...si tende a paralizzare la propria concentrazione in direzione di queste cose che ci tormentano. Siamo tutti rivolti verso loro. Come dice la canzone di Battisti: "Sono al buio e penso a te...chiudo gli occhi e penso a te...io non dormo e penso a te...". Certo, il testo è un pensiero romantico ma la concezione è quella. Quel che ci tormenta occupa ogni attimo della giornata. Mangi e ci pensi, lavori e ci pensi, guidi e ci pensi. Sta lì il pensiero. Nascosto nella testa e martella, martella e martella....e ancora martella. Non ce ne liberiamo facilmente. Anzi, non ce ne liberiamo e basta.
Detto questo, posso chiarire la mia teoria di canalizzazione.
La nostra testa (o meglio, il nostro cervello) è un meccanismo fenomenale e tanti processi si avviano senza il nostro consenso. I pensieri più pesanti riescono ad insinuarsi con una facilità mostruosa.
Ma quando si insinuano? In ogni momento della giornata. Come dicevo prima, durante le nostra attività quotidiane, dalla più semplice alla più complicata.
Concretizzato il "Cry me a river" di qualche giorno fa, la direzione da prendere è questa: canalizzare pensieri ed energie. Vivere i momenti nella loro concretezza, occupandosi effettivamente di quel che si sta facendo e canalizzare tutto in quel attimo.
Esempio pratico (oddio mi sembro uno di quei profeti americani!!!): sei a lavoro, stai scrivendo un documento. Pensa al documento, cosa andrebbe messo, cosa andrebbe tolto, cosa ti soddisfa di più per realizzarlo. La carta, l'intestazione, i dettagli...Lo ammetto, sono distrazioni. Ma con l'andare avanti diventerà il primo pensiero, lasciando indietro le preoccupazioni. Tanto, se si continua a pensare alle proprie cose si ottiene un doppio risultato negativo: il proprio malessere e il lavoro non concluso.
La nostra giornata è più o meno sempre occupata da qualche attività. Anche il semplicissima guardare la tv è un'attività. Quindi...facciamola.
Stai guidando? E guida!!! Stai sentendo musica? Ascoltala...e canta a squarciagola!!! Stai leggendo? Segui le parole!!! Stai vedendo un film? Segui la trama!
Non è facile e non pretendo di imparare subito...sto sperimentando anch'io...da qualche giorno.
Per ora funziona...e funziona anche per il mondo intorno a me. Meno depressione, più movimento positivo. Giuro!
Madò!!! Mi sembro uno delle filosofie new-age....ma non è questo!!! Chiariamo...è solo un ragionamento che ho fatto tra me e me per raggiungere un obiettivo: vivere senza farsi affossare dai pensieri negativi :)))
Che dire? io ci sto provando davvero...
Il mio unico timore è che questa mia canalizzazione diventi una semplice "rimozione coatta temporanea" dei pensieri, che poi esploderebbero in un giorno piovoso e triste.
Speriamo di no...speriamo di non covare dentro di me una bomba ad orologeria...un'altra! :)
Tutto qua...oggi sono breve e chiaro....o almeno spero!!!!
"...Where is the moment we needed the most...You kick up the leaves and the magic is lost...They tell me your blue skies fade to grey...They tell me your passion's gone away...And I don't need no carryin' on... "
(Daniel Powter)
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