I ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri non sembra intenzionata a fare passi indietro a seguito dello scalpore creato dalla vicenda, attualissima su quotidiani e rotocalchi, del suo interessamento alla scarcerazione di Giulia Ligresti.
Questa determinazione nel mantenere la carica che possiede sarebbe ulteriormente rafforzata dal sostegno che la ministra sta incassando dai banchi del PDL e di Scelta Civica (era in carica come ministro dell’interno in forze al governo Monti).
La Cancellieri punta il dito sul presunto utilizzo del famigerato “metodo Boffo” per metterla all’angolo e costringerla alle dimissioni: una serie di pressioni a mezzo stampa/opinione pubblica per metterla in difficoltà.
“Non posso rinunciare ad essere umana, nell’emotività del momento non si possono pesare le parole” ha dichiarato la Cancellieri durante un’intervista al Messaggero, e nonostante sia già pronta la mozione di sfiducia contro di lei avanzata dagli esponenti del Movimento 5 Stelle, la ministra sembra più determinata che mai a mantenere il proprio posto anche a seguito delle rassicurazioni da parte del presidente del Consiglio Enrico Letta che, sempre secondo alcune ricostruzioni soprattutto del Corriere della Sera, avrebbe rifiutato proposte di dimissioni avanzate dalla stessa Cancellieri.
Il Partito Democratico sembra ulteriormente diviso dalla questione in esame, con Pippo Civati che chiede le dimissioni ed il segretario Guglielmo Epifani che invece invita ad “attendere le dichiarazioni del ministro per poi valutare il da farsi”. Il PDL invece sembra compatto nel sostegno alla Cancellieri, anche se tra i vari commenti in merito risuona con particolare insistenza un coro di richieste tese a collegare il caso Ligresti al caso Berlusconi: il capogruppo Renato Brunetta ha dichiarato “sarebbe azzardato NON collegare i due casi“.
Profilo di Simone Granata
Nato nel 1982, studi di economia e di informatica: appassionato di videogames, computer, internet, musica (soprattutto generi alternativi), politica, viaggi ed animali